L’Italia è indietro, sia per densità sia per lunghezza della rete, non solo quella dedicata all’Alta velocità. Come spiega il portale Trasporti-Italia.com: “Solo per fare un esempio”, si legge, “mentre la Germania negli ultimi dieci anni ha raddoppiato le proprie linee, portandole dai 18 mila chilometri della metà degli anni Novanta ai 37 mila del 2008, l’Italia è rimasta, nello stesso periodo, soltanto vicina agli 11 mila chilometri”.
La situazione ora sta migliorando, ma il gap da recuperare è ancora ampio. Per questo servono nuovi investimenti. “L’industria italiana”, scrive sempre Trasporti-Italia.com, “dei trasporti ferroviari ed elettrificati vanta un giro d’affari aggregato che nel 2009 ha superato i 3,5 miliardi di euro, di cui oltre il 25 per cento origina dai mercati esteri. Nel 2009 il comparto Trasporti ferroviari ed elettrificati ha registrato una crescita del giro d’affari complessivo vicina al 10% a prezzi correnti. Nel dettaglio, il segmento Materiale Rotabile (locomotive, carri, carrozze, elettrotreni, etc.) ha potuto beneficiare sia della domanda estera che di quella domestica, soprattutto grazie alle imprese di trasporto private. L’andamento del segmento degli Impianti Fissi (segnali ed elettrificazione) è stato invece condizionato dall’esaurirsi di alcuni progetti infrastrutturali sul territorio nazionale, come il completamento delle linee Av e la prima fase di potenziamento delle rete convenzionale sulle ferrovie principali”.