“Come è noto, l’Anas ha ottemperato alla decisione di sospendere l’esazione già dal 4 agosto 2010”, ha sottolineato il presidente Pietro Ciucci, che rimanda invece ogni decisione sui rimborsi dei pedaggi corrisposti nel mese in cui è stato applicato il decreto a quando la giustizia amministrativa si pronuncerà in via definitiva. Deludendo così le aspettative dei consumatori che sono tornati a chiedere che vengano restituiti i soldi agli automobilisti. Adiconsum vuole il conguaglio dei costi per i possessori di Telepass e il rimborso per i possessori delle ricevute dei pedaggi. Il Codacons, che invita il Governo a studiare meccanismi di rimborso automatico e minaccia di essere pronto a intentare una class action, ha calcolato che la somma da restituire agli utenti per le maggiorazioni dei pedaggi ammonta a circa 8 milioni di euro. Federconsumatori e Adusbef calcolano invece che la conferma dello stop agli aumenti comporterà per le famiglie un risparmio medio di 60 euro annui.
La decisione fa cantare vittoria ai promotori del ricorso al Tar, dal presidente della provincia di Roma, Nicola Zingaretti (“Con la nostra forza e tenacia abbiamo vinto”), al presidente della Provincia di Rieti, Fabio Melilli, e con loro tutto il Pd, che si opporrà ad eventuali decreti per superare la sentenza. Soddisfatti anche il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, e il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che innesca un botta e risposta con il vice ministro alle infrastrutture, Roberto Castelli: al leghista che critica Tar e Consiglio di Stato che “si permettono di stravolgere gli atti del governo”, il sindaco Pdl chiede di non insistere nell’errore di voler imporre i pedaggi e suggerisce che la strada maestra è quella di rinegoziare il contratto di servizio con società Autostrade.