Strada Facendo

Il monito dell’Ania: controesodo con un morto ogni due ore

“Un morto ogni due ore sulle strade italiane durante il controesodo è un tributo di sangue altissimo, che il nostro Paese non può permettersi di pagare. La vita è una cosa meravigliosa, troppo importante per essere sprecata in un incidente stradale”. È questo il messaggio che Sandro Salvati, presidente della Fondazione Ania, lancia a poche ore dal convegno “Viaggiare sicuri: La vita è una cosa meravigliosa” promosso dalla onlus delle compagnie di assicurazione al Meeting di Rimini. Protagonisti del dibattito di martedì pomeriggio (inizio alle 15) e moderato dal giornalista Mauro Tedeschini, saranno il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Altero Matteoli, il presidente della Fondazione Ania, Sandro Salvati e monsignor Luigi Negri, Vescovo di San Marino Montefeltro. Sarà presente anche la band Zero Assoluto, testimonial della Fondazione Ania.
Proprio alla vigilia del controesodo, la Fondazione Ania lancia con questa iniziativa un chiaro richiamo al rispetto delle regole al volante e all’attenzione alla guida. Anche perché storicamente, ad agosto, i fine settimana caratterizzati da esodi e controesodi sono spesso tragici. “Nel 2009”, spiega la Fondazione Ania in una nota, “negli ultimi tre fine settimana di agosto, si sono verificati 2.695 incidenti che hanno causato la morte di 88 persone e il ferimento di 2.529 persone. Il week end più tragico è stato l’ultimo del mese, nel quale si sono registrate 36 vittime e 809 feriti in 911 incidenti. Un bilancio drammatico, ma migliore rispetto all’anno precedente. Nel 2008, infatti, negli ultimi tre fine settimana di agosto, i morti erano stati 103 e i feriti 2.448 in 2.977 incidenti. A differenza del 2009, il week end più tragico dell’agosto 2008 è stato il terzo, con 42 morti e 825 feriti in 996 incidenti”.
Numeri impressionanti, anche se la situazione, almeno per quanto riguarda gli incidenti, sembra stia migliorando. “Guardando al controesodo”, prosegue la Fondazione Ania, “dal 2006 a oggi, l’incidentalità stradale registrata nella quarta settimana di agosto ha subito una flessione, passando da 1.202 sinistri del 2006 ai 911 del 2009 (-24,2 per cento), facendo registrare anche una diminuzione del numero dei morti, passati da 41 a 31 (-23,4 per cento). La stessa tendenza si è verificata nell’ultimo anno quando si è passati dai 1.008 sinistri registrati nel fine settimana di controesodo del 2008 ai 911 del 2009 (-9,6 per cento). È però aumentato del 9 per cento il numero di morti passato da 33 a 36, dati drammatici se si considera che 36 persone sono decedute nell’arco di 72 ore.  Velocità, uso del telefonino al volante e guida in stato d’ebbrezza sono le principali infrazioni contestate agli italiani sulle strade nel periodo del controesodo”, spiega la Fondazione Ania in un comunicato. “L’eccesso di velocità risulta il peggior “vizio” degli italiani al volante, come dimostrano i dati relativi alle contravvenzioni degli ultimi tre fine settimana di agosto. In totale nel 2009 sono state elevate 13.083 multe, 4.915 delle quali per eccesso di velocità e 442 per guida in stato di ebbrezza. Molti i rischi legati alla guida distratta, con gli automobilisti che utilizzano dispositivi elettronici e telefonini mentre sono al volante: a dimostrazione di ciò, le 755 contravvenzioni contestate nel 2009. In generale, si è registrato un calo delle infrazioni accertate: l’eccesso di velocità, rispetto agli stessi fine settimana del 2008, è sceso del 6,8 per cento, l’uso del cellulare senza auricolare o vivavoce del 20,9 per cento e la guida in stato d’ebbrezza dell’8,5 per cento”.
“Nei periodi di controesodo”, spiega il presidente della Fondazione Ania, Sandro Salvati, “le nostre strade si trasformano in un vero e proprio campo di battaglia: ogni tre giorni muoiono 36 persone in incidenti che si succedono al ritmo di 13 ogni ora. È per questo che, soprattutto ai giovani, voglio mandare un messaggio chiarissimo: la vita è una cosa meravigliosa,  troppo importante per essere sprecata a causa di un incidente stradale. Storicamente l’ultimo fine settimana di agosto è quello in cui registriamo il maggior numero di morti sulle strade. La distrazione al volante e la stanchezza sono tra le principali cause di questa tragedia, senza dimenticare la guida in stato d’ebbrezza o sotto l’effetto di droghe. È un’emergenza che abbiamo il dovere di fermare: usiamo la testa e rispettiamo le regole al volante tornando verso le nostre città. Ci auguriamo che il trend, comunque negativo, registrato nel periodo preso a riferimento possa essere significativamente invertito anche grazie al nuovo Codice della strada che contiene un insieme di norme alle quali plaudiamo perché possono essere un utile strumento per contrastare le stragi sulle strade”.

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