Non bastano gli oltre 340 morti tra i conducenti dei mezzi pesanti al presidente di Federalimentare Auricchio per condividere la battaglia a favore della sicurezza e della vita. Per lui cio’ che conta è evidentemente la competitività. Cioè pagare meno i trasporti infischiandosene delle regole sulla sicurezza sociale e della circolazione. Le norme contenute nel decreto Tirrenia e che riguardano il trasporto introducono solo l’obbligo della trasparenza nel rispetto delle regole e non prevedono ne’ prezzi ne’ tariffe. Chi rispetta disposizioni che sono in vigore dal 2005 e che sono condivise da tutto il mondo della committenza, a eccezione della sola Confindustria, non deve far nulla ne’ subirà alcun incremento. Inaccettabile poi il discorso sugli aumenti che secondo Auricchio si scatenerebbero sui prodotti al consumo. Anche se per ipotesi il prezzo del trasporto incrementasse del 10 per cento sul formaggio vi sarebbe un aumento dello 0,00…. Non vorrei che invece il dottore Auricchio volesse tutelare quelli che non pagano neppure i costi della sicurezza e per marginare i costi tengono comportamenti non rispettosi delle regole. Le bugie non reggono e la gente le comprende subito. Se fossero vere le tesi del presidente di Federalimentare, perche’ tutte le altre organizzazioni hanno condiviso il percorso intrapreso con l’accordo? Legga bene quello che è scritto e se è in grado di trovare le parole “tariffe o prezzi” mi impegno a chiedere il ritiro del provvedimento. In caso contrario smetta di ripetere teorie non documentate.
Paolo Uggé