“A confrontarsi le aziende – si legge su urbanocreativo.it – che oggi stanno maggiormente sperimentando i sistemi e le reti per migliorare il traffico urbano futuro: Henri Depe Tchatchu di Car Media Lab, gli italiani Fabrizio Arneodo di 5T Torino e Claudio Lazzerini di Creative Engineering, e infine François Spies dell’Università della Franche-Comté. L’obiettivo dei sistemi cooperativi è quello di utilizzare per la comunicazione le infrastrutture stesse, al fine di aumentare la sicurezza stradale, l’efficienza, l’affidabilità e la qualità ambientale rispetto all’approccio tradizionale del traffico. Il futuro non sarà limitato quindi a singole persone che dialogano con il navigatore, chiedendogli indicazioni stradali, o che ricevono informazioni sulle condizioni della viabilità dall’autoradio. I prossimi anni ci vedranno sempre più interconnessi: gli strumenti che già abbiamo in auto, come i navigatori, o quelli che abbiamo in tasca, come i cellulari e gli smartphone, potranno “comunicare” tra di loro e con le infrastrutture, in totale autonomia. Con il vantaggio di fornirci un maggior numero di informazioni sempre più precise e puntuali. Le sperimentazioni effettuate dalle aziende a Mobilis dimostrano che i dati vengono acquisiti e trasmessi a un server centrale per la fusione e la trasformazione. Questi dati possono essere utilizzati per rilevare eventi come la pioggia (per esempio mettendo in rete le attività del tergicristallo) e la congestione (mandando al server le attività di frenatura). Il server elabora le raccomandazioni di guida dedicate a un singolo o a un gruppo specifico di guidatori e le trasmette in modalità wireless ai veicoli.
Per esempio ormai tutti conoscono i sistemi Tutor per il controllo della velocità: attraverso una telecamera e un dispositivo di controllo si rilevano e identificano i veicoli che superano un limite. Questa telecamera potrebbe però erogare anche molte altre informazioni direttamente al server centrale e da qui al singolo utente della strada: la velocità di scorrimento del traffico, la presenza di code o di incidenti, altri pericoli sulla strada, eccetera. Non solo, tutti questi sistemi già istallati sulle nostre strade, che per ora hanno un utilizzo soprattutto sanzionatorio, potrebbero trasformare completamente la nostra viabilità: controllare le auto che viaggiano in car pooling, interagire con i navigatori, dare alert automatiche sulle condizioni del tempo sull’itinerario selezionato sul gps, e così via”.