
Ingenium, un termine latino la cui traduzione è facilissima anche per chi la lingua dell’antica Roma non l’ha studiata: ingegno, ovvero intelligenza, capacità d’apprendere. Una parola che Fincantieri (brand che proprio grazie alla qualità, e dunque all’ingegno, del proprio lavoro ha scalato le classifiche mondiali della cantieristica navale d’eccellenza) e Accenture (diventata, sempre grazie al miglior uso che si possa fare della mente, una delle principali società mondiali di servizi professionali) hanno scelto per la loro nuova iniziativa in joint-venture: Fincantieri Ingenium. Una nuova società, partecipata al 70 per cento da Fincantieri NexTech, controllata del Gruppo Fincantieri, e al 30 per cento da Accenture, varata con l’obiettivo di accelerare la trasformazione digitale nel settore crocieristico e in quelli della difesa e delle infrastrutture portuali, potenziando così l’offerta di servizi e sistemi digitali basati sulle più moderne tecnologie, tra cui l’Intelligenza artificiale, ottimizzando l’intera filiera attraverso l’utilizzo dei dati e la trasformazione dei processi. Il tutto grazie all’unione della vasta esperienza di Accenture in materia di piattaforme digitali, intelligenza artificiale, connettività e IoT, cybersecurity e service design con la competenza tecnologica specifica di Fincantieri in ambito navale e della difesa. E con un ulteriore importante “approdo” da raggiungere: attrarre e formare nuovi talenti. “Tra le prime iniziative strategiche della nuova società c’è lo sviluppo di Navis sapiens, l’ecosistema digitale pensato per le navi di nuova generazione e per l’upgrade della flotta esistente”, si legge in un comunicato stampa diffuso dai due partner che sottolinea anche come il progetto si articoli su tre dimensioni: “lo sviluppo di un portafoglio di servizi applicativi per ottimizzare l’efficienza operativa e la gestione del ciclo di vita delle navi e delle infrastrutture di terra; la creazione di una piattaforma digitale in grado di abilitare l’utilizzo degli applicativi e abilitare funzionalità avanzate basate sull’intelligenza artificiale, garantendo sicurezza informatica e, infine, un marketplace per creare una piattaforma di scambio di soluzioni, anche di terze parti, con l’obiettivo di offrire servizi ad alto valore aggiunto e abilitare nuovi modelli di business per l’intero ecosistema marittimo”. E non è tutto: la nuova collaborazione, destinata a vedere la prima nave equipaggiata con Navis Sapiens entrare in servizio entro la fine del 2025, prevede anche “il potenziamento della connettività e dello scambio di dati in tempo reale tra le navi e l’ecosistema terrestre, inclusi porti e cantieri, attraverso una soluzione di interoperabilità mare-terra mirata ad aumentare l’efficienza inter-funzionale dei processi”, con un progetto che, spiegano sempre i protagonisti dell’iniziativa, “permetterà, tra l’altro, di rafforzare la competitività dei porti italiani, migliorando l’efficienza lungo l’intera catena del valore, sia marittima siaterrestre, e le performance delle operazioni portuali”. Una serie di iniziative con un comun denominatore: la sostenibilità come pilastro fondamentale con i sistemi sviluppati che “mirano a ridurre l’impatto ambientale attraverso l’ottimizzazione energetica guidata dai dati che permetterà anche il supporto agli armatori nella riduzione dei consumi, generando un valore significativo per Fincantieri, per l’ecosistema marittimo nazionale e per il Paese, con un impatto positivo su scala mondiale”. “Con Fincantieri Ingenium si rafforza la nostra posizione di leadership nell’innovazione tecnologica applicata alla cantieristica e all’industria navalmeccanica”, ha commentato Pierroberto Folgiero, amministratore delegato e direttore generale di Fincantieri. “ Questa joint venture rappresenta un passo strategico per accelerare la digitalizzazione del settore, facendo leva sull’intelligenza artificiale e sulle tecnologie più avanzate. Grazie alla sinergia con Accenture, svilupperemo soluzioni all’avanguardia che renderanno le nostre navi e infrastrutture sempre più connesse, efficienti e sostenibili, consolidando il ruolo di Fincantieri come leader globale nel settore.” Un progetto destinato a navigare in un mare di tecnologia che ha letteralmente entusiasmato Teodoro Lio (nella foto), amministratore delegato di Accenture Italia, assolutamente certo che “questa joint venture con Fincantieri rappresenti un importante passo avanti nell’innovazione del settore marittimo e un esempio concreto di collaborazione tra due realtà impegnate a trasformare il mercato e creare nuovo valore. Con Fincantieri Ingenium, uniamo le rispettive eccellenze per plasmare nuove modalità operative che trasformeranno le operazioni marittime facendo leva sulle tecnologie di frontiera.”
Testo postato su gentile concessione di mareonline.it