Strada Facendo

La festa della donna premia la camionista che ha preso il posto di guida lasciato dal marito morto

La felicità per aver conquistato il “Sabo Rosa”, riconoscimento che ogni anno, dal 2010, il Gruppo Roberto Nut assegna, iin occasione della Festa della donna, a una lavoratrice del mondo dei trasporti, non ha potuto non mischiarsi con la alla tristezza al ricordo della ragione per cui lei, Claudia Gina Sasz, 47 anni di origini romene residente a Bariano, in provincia di Bergamo, ha scelto di guidare i camion: la morte del marito, Cesare, conducente di tir, di cui ha deciso di prendere il posto. Una scelta facilitata dal fatto che la sua è una famiglia di camionisti da generazioni, compresa la sorella, ma a cui Claudia Gina Sasz non aveva mai pensato prima di perdere, tre anni fa, il suo “compagno di viaggio” nella vita. E il clima festoso dell’evento, organizzato a Bologna nella sede del gruppo protagonista nel mercato della produzione e distribuzione di pezzi di ricambio per auto e mezzi pesanti oltre che del primo impianto di autobus, trasporto su rotaia, veicoli agricoli e applicazioni industriali, non le ha impedito neppure di “dimenticare” di vedere “l’altra faccia della medaglia” della professione vissuta da donna, perchè, ha affermato, “ una vita già di per sé di sacrificio, si aggiunge anche un altro “carico” durissimo da sopportare: le offese e gli insulti che spesso vengono rivolti alle donne camioniste da parte di chi pensa che non siamo in grado. Senza dimenticare i casi di molestie…..” . Situazioni che non hanno comunque fermato la sua decisione presa per la grande passione per i camion che condivideva con il marito. “Prima di uscire di casa mi diceva sempre che, se gli fosse successo qualcosa, lui era comunque felice, perché questo era il lavoro che amava”, ha ricordato la camionista premiata alla quale un bruttissimo giorno del 2019 era arrivata una chiamata in cui veniva avvertita che un malore aveva stroncato suo marito vicino al casello di Modena Sud. “ “Della storia di Claudia ci hanno colpito la perseveranza e la capacità di reagire alle avversità della vita. Salire su un camion per rendere omaggio alla persona amata e inseguire una passione a lungo coltivata fa onore a una lavoratrice capace e competente, che ogni giorno si batte affinché la propria presenza e quella delle sue colleghe venga riconosciuta in un mondo che ancora guarda alle donne con diffidenza”, hanno scritto gli organizzatori dell’evento nella “motivazione” del premio che in passato è stato vinto da otto “colleghe” camioniste, da un’autista dei mezzi dei Vigili del fuoco, da un’autista di pullman e dalla titolare di un’officina meccanica. Rientrata a casa Claudia Gina Sasz,non ha perso tempo a rimettersi al volante della sua “Bimba, uno Scania R500”,come ha raccontato a un giornalista del quotidiano L’Eco di Bergamo, per consegnare frutta e verdura per conto dell’azienda di San Paolo d’Argon per la quale lavora come frigorista. “Lavandomi nelle aziende dove carico e scarico o in autogrill e dormendo sul camion” come ha raccontato. “Una vita faticosa, ma amo il mio lavoro. E il camion per me è tutto: un amico, un confidente. Al punto che lo curo come fosse una persona”. 

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