Strada Facendo

Una corsia preferenziale per i camionisti extracomunitari? Manovra ad alto rischio

“La svolta impressa dalla circolare ministeriale in tema di possesso della Carta di qualificazione del conducente (Cqc) da parte dei lavoratori extracomunitari in arrivo in Italia, deve fare riflettere sulla direzione sempre più al ribasso che si vuole imprimere alla professione di autotrasportatore”. Ad affermarlo è la presidente di Ruote Libere Cinzia Franchini in un comunicato  stampa nel quale, dopo aver premesso che “la circolare ovviamente non consente ai lavoratori extracomunitari di guidare i camion senza Cqc”, denuncia, senza se e senza ma come il Governo, con questa manovra” consenta, soprattutto alle grandi imprese, di richiedere lavoratori stranieri completamente dequalificati, ipotizzando che la loro formazione costi meno che assumere un autista italiano già formato.  Un risparmio che spesso si realizza agendo tra le pieghe di un contratto nazionale formalmente rispettato e che certo non interessa le tante ditte artigianali o monoveicolari. Una flessibilità a due velocità che favorisce i grandi gruppi che possono permettersi di formare personale senza qualifiche, quindi senza metterlo al volante per mesi, perché forse sanno che questo lavoratore straniero una volta ottenuta la Cqc costerà meno in termini di retribuzione da assorbire in pochi mesi quella spesa iniziale”, denuncia Cinzia Franchini. Con quale risultato? “L’ulteriore e progressiva dequalificazione di una professione con conseguenze negative a tutti i livelli, sia dal punto di vista della concorrenza al ribasso, sia nelle sempre maggior difficoltà di assumere autisti professionisti, sia – non ultimo – in termini di sicurezza di tutti gli utenti della strada”.

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