Strada Facendo

San Gottardo, per riaprire il tunnel è servito un anno. Per chiudere l’inchiesta non è bastato

A oltre un anno di distanza dalla chiusura, in seguito al deragliamento di un treno merci diretto in Germania avvenuto nel tunnel l’11 agosto con 16 carri del convoglio usciti dai binari distruggendo anche una delle porte d’accesso ai tunnel di sicurezza realizzati per garantire una via di fuga passeggeri proprio in caso di incidente, è pronta a riaprire la galleria del San Gottardo.  Una riapertura fissata per il 2 settembre dopo che il 19 agosto   i primi treni hanno ripreso a circolare nella canna ovest,  per un test che ha dato esito positivo, spalancando la strada (o meglio, la rotaia) alla completa riattivazione della galleria. E proprio al termine  dei test preliminari i responsabili dell’Ufficio federale dei trasporti hanno autorizzato la circolazione del primo treno commerciale, un InterCity partito alle 5.30 da Chiasso e diretto a Basilea, che ha inaugurato ufficialmente la riapertura della galleria. Pochi minuti dopo,  un treno merci di Ffs Cargo International  ha seguito lo stesso percorso, partendo da Ludwigshafen, in Germania, e diretto a Gallarate, in Italia. Una riapertura che consente a moltissime imprese italiane di “ritrovare” un collegamento preziosissimo oltre frontiera dopo i pesantissimi danni subiti per oltre 12 mesi causati dall’incidente che ha costretto a ricollocare  otto chilometri di rotaie e 20mila traversine in calcestruzzo. Ma se un anno è bastato a portare a termine i lavori, la stessa cosa non si può dire per le indagini sulle cause del deragliamento avvenuto in uno dei tunnel considerati fra i più sicuri e all’avanguardia dal punto di vista tecnologico al mondo, lungo ben 57 chilometri con una doppia galleria, inaugurato appena nel 2016 e percorso ogni giorno da circa 400 convogli.

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