L’immagine di montagne di cibi non consumato e destinato a finire nella spazzatura stride in maniera vergognosa con quelle di file di centinaia di persone, i cosiddetti nuovi poveri, che sempre più spesso sono costrette a mettersi in coda per garantirsi un pasto. Ed è per questo che merita un applauso l’immagine offerta dal personale di bordo della Costa Fascinosa (una delle navi più grandi con i suoi 290 metri di lunghezza e 35 e mezzo di larghezza della flotta Costa Crociere) e della Costa Smeralda quando fanno scalo rispettivamente a Taranto e Cagliari. Già, perché l’attracco pugliese, tappa di un itinerario di una settimana diretto a Zante (Grecia), Suda Bay (Creta), Mykonos (Grecia), La Valletta (Malta), e Catania, e quello sardo coincidono con un’iniziativa che tutti dovrebbero prendere a esempio: la donazione dei pasti preparati ma non serviti a bordo.
Per l’esattezza i piatti preparati la sera precedente lo scalo e non serviti agli ospiti che al termine della cena vengono riposti in appositi contenitori di alluminio sigillati ed etichettati per garantirne la tracciabilità, e successivamente conservati nelle celle frigorifere di bordo per essere destinati il giorno seguente a chi ha difficoltà a mettere qualcosa in tavola. Consegnandoli ai responsabili del Banco alimentare che poi provvedono a portare la “pappa” (mediamente un centinaio di pasti completi che vengono sbarcati e caricati da ognuna delle due navi) a Taranto all’Associazione nazionale famiglie di Taranto e a Cagliari alla Mensa del Viandante-Conferenza di San Lorenzo e alla Congregazione delle Suore Missionarie della Carità di Calcutta.