Ma quale mercato unico? I divieti alla libera circolazione sono la prova che l’Ue ha fallito
Pietro Barachetti
Il vice presidente esecutivo della Commissione europea Margrethe Vestager, il commissario dei Trasporti Adina Vălean e il commissario per il Mercato interno Thierry Breton: sono loro i destinatari della lettera con la quale i rappresentanti di tutte le principali associazioni di rappresentanza del settore dell’autotrasporto e della logistica e i vertici di Uniontrasporti, braccio operativo del sistema italiano delle Camere di Commercio, hanno voluto ribadire all’Europa il pieno appoggio alla richiesta del Governo italiano, e in particolare del vice presidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini, di avviare la procedura di infrazione nei confronti dell’Austria a seguito delle limitazioni al transito dei veicoli pesanti imposti unilateralmente lungo l’asse del Brennero. “Le associazioni da anni invocavano un intervento risolutivo della Commissione europea per la disapplicazione dei divieti tirolesi, che minano la libera circolazione delle merci, ledono l’equa concorrenza nell’Unione e che hanno finora prodotto danni diretti e indiretti all’economia italiana per oltre 2 miliardi di euro”, si legge nella lettera che sottolinea una volta di più “la strategicità del corridoio del Brennero per l’interscambio delle merci tra gli Stati membri” e le “criticità e i disagi operativi derivanti dai singoli divieti imposti dal Tirolo”, nonché “le contraddizioni della politica austriaca rispetto alle motivazioni di tutela ambientale che ne sono alla base e che sembrano non sussistere per il traffico con origine e/o destinazione in Tirolo, rivolgendo anche lo sguardo agli impatti sociali negativi che essi generano in termini di sicurezza della circolazione e salute degli autisti”. Conclusione? “L’auspicio è che ora la Commissione europea adotti un parere motivato nel più breve tempo possibile, intimando all’Austria di rimuovere i divieti tirolesi al fine di ripristinare la libera circolazione delle merci e con essa una equa concorrenza nel mercato unico”.