Lo strano caso della mobilità condivisa a Roma: diventa più grande con i mezzi più piccoli
Pietro Barachetti
Come può un fenomeno ingrandirsi e, allo stesso tempo riimpicciolire? Quello che sembra destinato ad apparire un controsenso irrealizzabile può invece realizzarsi.Accade, per esempio, a Roma dove la sharing mobility cresce diventando sempre più piccola. Per l’esattezza una micro sharing mobility con la “strada della condivisione con altri utenti di mezzi messi a disposizione di tutti, che vede sempre più protagonisti i mezzi più piccoli: come i monopattini e le biciclette che nella capitale vengono sempre più spesso utilizzati per spostarsi per brevi tragitti in modo più efficiente, rapido e rispettoso dell’ambiente. Lo dicono i numeri (con i romani che si spostano tramite gli operatori di monopattini e biciclette in media per un tempo di 13-14 minuti al giorno e per circa 2, chilometri ) illustrati da Eugenio Patanè assessore comunale alla Mobilità di Roma, al Cte, la Casa delle tecnologie emergenti diventata in questi giorni il quartier generale della Rome Future Week, manifestazione che attraverso oltre 300 eventi vuol disegnare il futuro della capitale. Nuovi scenari tratteggiati accanto a “vecchie e dannose abitudini”, come quella, per esempio “che vede ogni giorno a Roma ciascun cittadino percorrere in media 12 chilometri ancora privilegiando l’uso della vettura privata con un vero e proprio surplus di utilizzo di vetture che, rovescio della medaglia, poi stanno ferme per il 92 per cento del tempo alimentando l’annoso problema dei parcheggi che mancano) che Eugenio Patanè ha utilizzato come premessa per giungere al traguardo da raggiungere nella città eterna: “introdurre una nuova visione di mobilità e parlare di intermodalità, di mobilità in condivisione”. Obiettivo raggiungibile anche per merito degli operatori del settore, che l’assessore ha ringraziato”per aver saputo saputo raccogliere la sfida lanciata dall’amministrazione di svincolare il servizio di sharing di biciclette, monopattini e auto dal solo centro città e di portarlo nelle periferie” e per la loro capacità “di soddisfare un’altra richiesta, lntegrare le loro tariffe con gli abbonamenti al trasporto pubblico cittadino”, consentendo di compiere unuovi importanti passi in avanti per rendere gli spostamenti brevi, quelli che mediamente coincidono per lo più con il primo o l’ultimo miglio che gli utenti devono percorrere., sempre più efficienti e “puliti”. Spostamenti ottimizzati sui quali si è focalizzata del resto anche l’attenzione degli organizzatori della stessa Rome Future Week che, mappa degli eventi alla mano, permette agli avventori di spostarsi da un appuntamento all’altro in meno di 15 minuti.
Un traguardo reso possibile anche grazie , ancora una volta, agli operatori : come quelli di Lime e Enjoy che sono partner della Rfw e che hanno preso parte al dibattito sulla mobilità, confermando la forte crescita degli spostamenti attraverso biciclette e monopattini arrivata addirittura a un più 90 per cento in un anno come ha affermato Alessio Raccagna dii Lime sottolineando anche come l’azienda abbia “raccolto la sfida di coprire un’area della città sempre maggiore anche sulla scia degli investimenti che Roma farà sulle infrastrutture, sulle ciclabili per garantire una sempre maggiore sicurezza agli utenti”. E sulla stessa lunghezza si è “sintonizzato” anche Gabriele Ferrazzano, di Enjoy),che raccogliendo la preoccupazione dell’amministrazione di Roma Capitale sul surplus di vetture ha ricordato come sempre più auto in sharing sostituiscano quelle private. E con un futuro che potrebbe vedere nuovi straordinari traguardi., almeno secondo le previsioni di Gabriele Ferrazzano che ha lanciato precise stime sulla smart mobility: “nel 2035 il 25 per cento dei viaggi dei cittadini di Roma sarà effettuato tramite una piattaforma”. Troppo ottimistiche in un ciontesto che ha appena visto una capitale europea comne Pagigi “chiedere” le sue strade ai monopattini condivisi?