Strada Facendo

“Imprese, turismo e logistica devono unirsi per fermare i divieti a far viaggiare l’economia”

Una proposta rivolta  al sistema produttivo, turistico e logistico per costruire insieme “un’azione comune per impedire che una cultura costruita su un malinteso rispetto ambientale, che non considera anche la sostenibilità sociale ed economica, possa a lungo tenere emarginato il nostro Paese”.   A lanciare l’iniziativa è Paolo Uggé, presidente nazionale di Fai Conftrasporto, più che mai deciso a combattere in ogni modo le limitazioni dei tir italiani al Brennero e i conseguenti pesantissimi danni causati all’economia del Belpaese. Un’economia realizzata da industria e artigianato, dall’”industria del turismo” e dal settore della logistica chiamati, appunto, a scendere in campo uniti per contrastare i divieti e favorire le opere e gli interventi di interconnessione che, scrive Paolo Uggè in un comunicato diffuso alla stampa, “ sono la via per incrementare il grado di accessibilità e allineare la nostra economia a quella di altri Paesi europei. In questo senso, la notizia  sul rinvio della tratta Torino-Lione a dopo il 2043, annunciato dalla Francia, è una doccia fredda che fa male a tutta l’economia europea”,  conclude  il presidente di Fai-Conftrasporto, non senza ricordare una volta di più che “la grande spinta agli investimenti che il governo in carica sta sostenendo per eliminare vincoli e ostacoli burocratici, frutto della cultura del no, è la strada giusta da seguire.Il l Governo Meloni, così come il ministro delle Infrastrutture Salvini, comprende quanto la mobilità e la logistica integrata siano indispensabili per rendere più competitiva l’economia italiana ed europea. Le reti Ten, per esempio, sono lo strumento per favorire lo sviluppo, con il corridoio che unisce il Nord Europa con il sud con lo scopo di far divenire la Sicilia, con la realizzazione del Ponte sullo Stretto, la piattaforma logistica più avanzata nel Mediterraneo, in grado di intercettare il traffico merci che entra nel canale di Suez. Sono infrastrutture indispensabili e non più procrastinabili”.

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