Perché chi lavora deve sempre fare lunghe ed estenuanti attese prima di ottenere quanto gli serve per poter svolgere la propria attività nel migliore dei modi? La domanda non è espressamente scritta nel comunicato con cui il presidente uscente di Anita Thomas Baumgartner ha commentato la decisione del Governo di sospendere per il 2023 la tassa richiesta alle imprese di autotrasporto dall’Art, l’autorità di regolamentazione dei trasporti, e di sbloccare il ondo di 285 milioni per il caro gasolio, fruibili dalle imprese di autotrasporto merci tramite credito d’imposta, ma sono in molti ad averla letta tra le righe. Perché” se è vero che il comunicato si apre affermando che “ Anita accoglie con favore le novità introdotte dal Dl Lavoro, approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 1° maggio”, è altrettanto certo che subito dopo si evidenzia come entrambe le misure siano “frutto di un intenso rapporto collaborativo tra Anita, che da tempo denuncia l’ingiustificata richiesta di contributo da parte dell’Art e la necessità delle imprese di poter utilizzare i fondi stanziati per affrontare il caro energia tramite credito d’imposta. Un’ingiustificata richiesta inascoltata da tempo. Quello che adesso probabilmente in Anita si augurano non venga più perso per fare “quello che occorre: proseguire su questa strada, continuando a lavorare concretamente per lo sviluppo e l’ammodernamento del settore e dunque per la crescita socioeconomica del Paese.” Possibilmente molto più in fretta di quanto avvenuto fin qui.