Strada Facendo

La tecnologia sale a bordo delle auto ma ci fa salire sempre più spesso anche i ladri

La pandemia provocata dal Covid-19 ha avuto diversi “effetti collaterali: la maggior parte negativi, ma alcuni decisamente positivi. Per esempio l’abitudine a usare meno l’auto, oppure la diminuzione di furti di quattroruote. Due “conseguenze positive” di un  evento tragicamente negativo che stanno però perdendo il loro effetto. Lo testimoniano le code e gli ingorghi tornati d’attualità; lo provano i dati  di un’indagine curata dall’Osservatorio di LoJack, (società americana parte del colosso CalAmp leader nei servizi telematici e nel recupero di veicoli rubat)i elaborata prendendo in considerazione gli oltre 400mila dispositivi installati a bordo di veicoli in circolazione sulle nostre strade.  Un’analisi che rivela come dopo il calo vissuto nel 2020 e nella prima parte del 2021, lo scorso anno i furti d’auto siano tornati a crescere avvicinandosi ai livelli pre-pandemia, con “il business criminale che sta prendendo di mira in modo particolare gli Sport Utility Vehicle che hanno raggiunto la quota record del 47 per cento sul totale dei veicoli sottratti”, come si legge nel comunicato stampa diffuso dai responsabili di LoJack. Un’analisi che,  scendendo nei dettagli, fotografa “un’Italia spaccata in due, che vede prevalere  al Centro-Nord il furto su commissione mentre al Sud la sottrazione è propedeutica al cosiddetto cavallo di ritorno,  ovvero la richiesta del pagamento di un riscatto per riavere l’auto,  oppure allo smontaggio per recuperare i pezzi di ricambio”. E con un’allerta rossa in Campania, Lazio, Puglia e Lombardia e Sicilia come rivela sempre l’analisi, “cinque regioni  che insieme sono teatro di oltre 9 furti su 10 con la  Campania a guidare, come ormai consuetudine, la classifica, con il 33 per cento dei furti, seguita da  Lazio (24 per cento), Puglia (21 per cento), Lombardia (12 per cento) e Sicilia (2 per cento). Per quanto riguarda invece la classifica delle auto preferite dai ladri, in testa figurano i Suv,  “prede” di quasi  metà (il 47 per cento) dei furti, che solo tre anni fa vedevano la percentuale  al 33 per cento. Furti messi a segno sempre più spesso grazie al supporto di strumenti hi-tech, in primis attraverso la clonazione della chiave, che consentono di portare via il veicolo in pochi secondi senza lasciare alcun segno di effrazione. “Oggi il furto di un Suv su tre   è realizzato avvalendosi di questi supporti”, sottolinea il “rapporto” di LoJack, che indica anche gli altri mezzi a quattro ruote più rubati: la Fiat Panda, la Toyota RAV4, le Fiat 500 e 500X e la Jeep Compass.  

 

Exit mobile version