Ogni camionista è costretto per legge a rispettare i tempi di guida e riposo: una norma dalla quale può dipendere la vita di molte persone se si considera che può bastare un singolo conducente che decida di fregarsene della legge guidando senza riposare per centinaia di chilometri e che, vittima di un colpo di sonno, perda il controllo del tir piombando magari su una colonna di auto per fare una strage. Una norma che se non rispettata prevede, nei casi più gravi, pesanti conseguenze (da una multa che può ammontare anche a 1600 euro, alla sospensione, anche per mesi, della patente, a un procedimento giudiziario penale) ma che evidentemente non sembrano essere sufficienti a fare da deterrente, complice anche l’assoluta inadeguatezza dei controlli su strade e autostrade che spingono la parte peggiore della categoria a “rischiare” sapendo di avere ottime probabilità di farla franca. Non si spiegherebbero altrimenti i continui casi di “camionisti delinquenti” (perchè di questo si tratta, con spesso dietro di loro un “mandante”, ovvero il titolare dell’impresa di autotrasporto pronto a passare sopra a tutto pur di assicurarsi il maggior guadagno possibile) pronti a “taroccare” in diversi modi il cronotachigrafo, ovvero lo strumento che verifica se il camion è fermo o in movimento. Cosa che ha fatto l’ennesimo conducente, dipendente di una “nota ditta di autotrasporti della Sardegna”, come si legge in una nota diffusa dai responsabili della Questura di Olbia che non rivela però il nome dell’azienda, denunciato per “il reato di rimozione delle cautele atte a prevenire gli infortuni sul lavoro”. Una denuncia scattata dopo che il mezzo pesante dell’impresa sarda era stato fermato per un controllo lungo la Statale 729 Sassari-Olbia durante il quale i dati registrati dall’apparecchiatura di bordo avevano fatto emergere immediatamente “delle incongruenze che”, come si legge nella nota diffusa dalla Questura, “hanno insospettito gli agenti”. Spingendoli a far smontare parte del cruscotto, dove era nascosto un sistema a controllo manuale per interrompere il flusso dei dati dell’apparecchio. Dopo la scoperta, gli agenti hanno ritirato la patente all’autista, sequestrato il camion, erogato una sanzione amministrativa e denunciato il titolare dell’impresa alla Procura di Tempio Pausania. In attesa di un verdetto, ma anche del prossimo caso di “taroccamento del cronotachigrafo che, c’è da scommetterci, arriverà puntuale. Più rischioso, invece, scommettere sul fatto che possa arrivare una “manovra” del Governo per far passare definitivamente la voglia a certi conducenti (e a diversi loro datori di lavoro) di mettere in pericolo la vita di moltissime persone sulle strade. Impedendo, per esempio a un camionista pesato magari più volte a violare la legge a non poter più esercitare in alcun modo. E impedendo, contemporaneamente, a un autotrasportatore che costringa i suoi camionisti a violare le norme, magari ricattandoli come spesso è accaduto, di poter più continuare a fare l’imprenditore in questo settore.