“Un clamoroso autogol”. Doriano Bendotti, segretario provinciale della Fai (Federazione autotrasportatori italiani) di Bergamo, non ha dubbi: “la proposta d’istituire un sistema di prenotazione per regolare il flusso dei camion in transito sull’autostrada A22 è una rete realizzata nella propria porta dall’Italia (visto che ad avanzarla è stato il presidente della Provincia di Bolzano) e che rischia di rendere ancora più difficile la “partita” che da troppo tempo ormai si sta “giocando” sul “caso Brennero”, a rendere ancora più insostenibile la situazione creata dalla montagna di divieti inventati dall’Austria e divenuta inaccettabile per tutte le aziende che producono il made in Italy, per tutte le imprese di autotrasporto che lo fanno viaggiare, fra cui molte aziende bergamasche che ogni settimana organizzano centinaia di consegne. “Viaggi oltre frontiera ma anche dentro i confini, come nel territorio di Bolzano appunto, dove vengono consegnate tonnellate di prodotti italiani che, solo per fare un esempio, consentono all’industria del turismo di lavorare a pieno ritmo”, come soìttolinea il segretario della Fai Bergamasca dalle colonne del quotidiano l’Eco di Bergamo, domandandosi se “il signor Arno Kompatscher, che “guida” la Provincia di Bolzano, a questo non ha pensato”. Domanda alla quale lo stesso Doriamo Bendotti si dà immediatamente la risposta: no”, per precisare subito dopo che “in compenso il mondo dell’autotrasporto pensa che, dopo questo ennesimo episodio, il caso Brennero vada risolto una volta per tutte. I ripetuti attacchi sferrati dall’Austria per fare concorrenza sleale all’economia italiana, perché di questo si tratta anche se ben nascosti dietro un paravento ambientalista, e ora l’autogol realizzato da chi è alla guida della Provincia di Bolzano meritano una risposta che non si limiti più alla sola richiesta di procedura europea d’infrazione contro l’Austria richiesta da tempo dalla categoria e sostenuta dal ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini”, prosegue Doriano Bendotti. “Meritano, per esempio, controlli puntuali, ripetuti e approfonditi su tutti i tir che arrivano in Italia dall’Austria e, se necessario, sulle auto e sui camper dei turisti. Provenienti dall’Austria ma anche dalla provincia di Bolzano se davvero sceglierà la via delle prenotazioni. Certo, così si andrebbe al muro contro muro”, prosegue Doriano Bendotti, “ma non ci lasciano altra via. Il mondo dell’autotrasporto è stanco di subire attacchi che hanno portato a una situazione assurda, con i camion italiani che sull’autostrada del Brennero possono viaggiare solo per 87 ore settimanali su 168 mentre in tutto il resto d’Italia possono viaggiare per 154 ore e, come non bastasse, con divieti divieti imposti a particolari settori merceologici, e chiede “svolte” precise. Chiede decisioni che consentano di far viaggiare più liberamente, a partire dalla notte, i camion i cui viaggi, si noti bene, non sono pianificati dagli autotrasportatori ma dai committenti:, riflessione di fronte alla quale chiunque comprenderebbe che un’ “operazione prenotazioni” risulterebbe ingestibile e destinata ad avere solo un effetto: creare molte più colonne in autostrada. Questo significa davvero tutelare l’ambiente? E’ ora che sulla bella favoletta ambientalista del Brennero, raccontata per mascherare una brutta storia di concorrenza sleale, vada scritta la parola fine. E se non sarà lieto, la colpa non sarà certo da addebitare all’Italia”.
Si ringrazia Fai Verona per la messa a disposizione della fotografia.