Basta con gli affidamenti diretti, una gara decida chi deve gestire il servizio ferroviario
Un turbine di pensieri che hanno affollato per mesi la mente di Niccolò Carretta fino a farne emergere uno sopra tutti: quello di costruire i presupposti perché questo possa davvero avvenire, gettando le fondamenta perché progetti e cantieri accelerino la loro corsa. E, soprattutto, “mettendo a gara il servizio ferroviario e dicendo basta con gli affidamenti diretti, creando una competizione non solo italiana ma europea per scoprire se lungo lo Stivale o nel vecchio continente esistono soggetti interessati a prendere in mano il nostro servizio. Aprendoci alla concorrenza, scelta che rappresenta davvero l’unica soluzione per uscire da un passato e da un presente in cui centinaia di migliaia di persone sono costrette a spostarsi su una rete ferroviaria inadeguata. E questo, paradossalmente, nella regione che rappresenta la locomotiva dell’economia. Una gara aperta, trasparente che premi la miglior professionalità assicurando a centinaia di migliaia di persone di “partire” davvero verso un futuro in cui muoversi su rotaia possa rappresentare il modo più sostenibile di vivere gli spostamenti accorciando le distanze e fra le varie città lombarde”. Una manovra che Niccolò Carretta ha messo al centro della propria “proposta politica” per “cambiare strada rispetto a quanto avvenuto fino a oggi, “con i grandi investimenti che hanno riguardato quasi esclusivamente l’alta velocità dimenticandosi delle tratte regionali,” con “un servizio pubblico in Lombardia gestito da Trenord, società “guidata” al 50 per cento dallo Stato e per la rimanente metà dalla Regione”, prosegue il candidato sceso in campo per aiutare Azione e Italia Viva a tornare nella locomotiva del treno del governo, “che ogni anno riceve mezzo miliardo di euro di finanziamento come contributo. Denaro pubblico che 800mila pendolari e con loro, ribadisco, ogni cittadino lombardo, dovrebbe pretendere venisse speso nel migliore dei modi. E quale possibilità migliore c’è se non assegnare la gestione, invece che con affidamenti diretti, magari ai “soliti noti”, attraverso una gara che premi chi ha dimostrato di essere più bravo?”.
Strade e autostrade, ferrovie, parcheggi, centri logistici: solo una visione d’insieme può cambiare le cose
Già, una messa a gara che potrebbe cambiare le cose in merito alla gestione del servizio, la cui qualità dipende però da una rete infrastrutturale inadeguata…. “Qui il discorso si fa oggettivamente più complicato, perché a monte di tutto occorre avere qualcuno che abbia una visione d’insieme, capace di guardare non al singolo progetto ma a ogni cantiere come a un pezzo di un puzzle da disegnare, un manager capace di vedere una rete di interconnessioni fra strade e autostrade, ferrovie, parcheggi, centri logistici. Il punto di partenza non può che essere una mappatura dello stato di fatto per poi capire cosa occorre fare. Disegnando una “rete” di collegamenti esattamente come fosse una rete da pesca, cominciando a sistemare le maglie più grandi per poi passare a quelle più piccole”. Parole e pensieri difficili da non condividere per chi sogna davvero un cambio di direzione, un servizio di trasporti pubblico in cui non esistano più viaggiatori si serie A e di serie B, come i passeggeri dell’alta velocità e i pendolari delle corse regionali, e neppure dove “il trasporto via rotaia sia visto come un “problema” solo di una categoria, quella dei pendolari appunto. Perché”, sottolinea ancora una volta Niccolò Carretta, “è un problema di ogni contribuente. Di ogni lombardo che, anche senza utilizzare i treni, oggi vede mezzo miliardo di euro non utilizzato per altre finalità, come per esempio la sanità, e destinato invece a un servizio ferroviario che non funziona come dovrebbe. Un treno che troppo spesso somiglia al tram del titolo di un famoso film di ormai quasi 80 anni fa: un treno desiderio. Con la speranza che quel desiderio, di una gestione, e dunque di un servizio, migliore, possa avverarsi davvero e faccia viaggiare meglio le persone e le conduca, proprio percorrendo i binari, a fare scelte di vita migliori. Le strade e le rotaie per giungere al traguardo ci sono”.