Strada Facendo

Rimborsi all’autotrasporto, la corsa alle richieste per ottenerli manda subito in tilt la piattaforma

E fu subito tilt. L’attesissimo semaforo verde  dato alle 15 di  lunedì 12 settembre sulla  piattaforma web predisposta dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli  per consentire ai titolari di   imprese di autotrasporto di poter richiedere il contributo straordinario, pari al credito d’imposta del 28 per cento, messo a disposizione dal ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili per limitare i pesantissimi danni economici subiti dal settore in seguito agli aumenti eccezionali dei prezzi dei carburanti, ha fatto registrare immediatamente un ingorgo che ha di fatto bloccato l’accesso.  Una “falsa partenza” immediatamente denunciata da moltissimi operatori del settore che hanno contattato le  associazioni di categoria  per segnalare come il sistema si fosse subito impallato, come hanno confermato, per esempio, i responsabili della Fai (federazione autotrasportatori italiani) di Bergamo dove già pochi minuti dopo le 15 i telefoni hanno cominciato a squillare a ripetizione. Un ingorgo, causato con ogni probabilità dal contemporaneo accesso alla piattaforma (clicca qui per accedere) di moltissimi imprenditori da mesi in attesa di poter richiedere l’aiuto economico promesso ed, evidentemente, preoccupati dal pericolo di poter restare esclusi dalla corsa (destinata a restare aperta per 30 giorni)  riservata alle  imprese di autotrasporto merci per conto di terzi per  chiedere il contributo in relazione al consumo di gasolio riferito al primo trimestre dell’anno 2022.  Presentando appunto domanda attraverso la piattaforma che acquisisce i dati secondo un preciso modello che in moltissimi hanno evidentemente provato a compilare immediatamente. Un’affluenza facilmente prevedibile considerata la situazione economica di moltissime imprese del settore messe in ginocchio dal caro carburanti? Sicuramente sì, ma con la tecnologia che non può compiere miracoli.Saranno le prossime ore e giorni a dire se  la piattaforma (costituita da due aree distinte: la prima, per la gestione, dove fare l’inserimento o l’eliminazione e la seconda per verificare l’”avanzamento dei lavori” e, dunque, se la pratica è stata accolta) è stata “costruita” per reggere all’urto delle domane o se al danno si aggiungerà, come spesso accaduto, la beffa….

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