Strada Facendo

Auto a noleggio e aziendali “discriminate”, Aniasa presenta un esposto all’Autorità garante

Un esposto all’Autorità garante della concorrenza e del mercato per denunciare gli effetti “discriminatori” generati dal decreto del Presidente del consiglio del ministri del 6 aprile scorso che esclude dalla platea dei beneficiari degli incentivi recentemente varati dal Governo per l’acquisto dei veicoli meno inquinanti le aziende e, in particolare, il noleggio veicoli. A presentarlo sono stati i rappresentanti di Aniasa, l’associazione che rappresenta in Confindustria il settore dei servizi di mobilità, puntando l’indice contro tre “aspetti distorsivi della concorrenza. “Il Decreto prevede che gli incentivi siano disponibili solo per le forme di acquisto e leasing finanziario. Il noleggio a lungo termine che, rappresenta oggi un canale fortemente utilizzato, con oltre 150mila consumatori italiani che hanno scelto di abbandonare la proprietà per prendere un’auto a noleggio di ultima generazione, è stato incomprensibilmente escluso per la prima volta da questa tornata di incentivi”, si legge in un comunicato stampa diffuso dall’associazione che prosegue evidenziando come  “la scelta di agevolare gli acquisti delle vetture o la loro acquisizione in leasing, generi un pregiudizio nei confronti della mobilità “pay-per-use”, canale che porta evidenti ricadute positive in termini di sostenibilità ambientale e sicurezza dei veicoli, nonché certezza sul fronte delle entrate tributarie per l’Erario. La norma di fatto limita le scelte del consumatore, rallentando il processo di transizione ecologica del nostro Paese. Il noleggio oggi, dati alla mano, è il principale strumento in grado di accelerare il ricambio dei veicoli più inquinanti, grazie a una quota significativa di immatricolazioni di vetture ibride plug-in (47 per cento del totale) ed elettriche (30 per cento) e a un tasso di rotazione dei veicoli in flotta (in media 4 anni) ben più veloce di quello medio del nostro parco circolante (vita media del veicolo pari a 11,5 anni). Il secondo punto che produce una distorsione nella concorrenza riguarda l’esclusione delle aziende dagli incentivi. Tale previsione ha l’effetto di dirigere l’offerta delle Ccase costruttrici verso la vendita di automobili a privati, riducendo significativamente, in un momento di scarsità di prodotto come quello attuale, la fornitura di veicoli alle flotte aziendali e alle società di noleggio. Il terzo passaggio dell’esposto si focalizza sul car sharing, formalmente incluso nella platea dei beneficiari, ma solo a condizione di un acquisto diretto delle auto da parte degli operatori. Una previsione destinata a rendere inefficace la misura rispetto all’obiettivo atteso di contribuire alla ripartenza dei servizi di condivisione: oggi, infatti, gli operatori di sharing acquisiscono la propria flotta tramite il noleggio, sia per evitare di immobilizzare ingenti capitali sia per acquisire un servizio di manutenzione della flotta, che solo le società di noleggio a lungo termine, con la loro capillare diffusione sul territorio, sono in grado di assicurare”. “Il Decreto così come è configurato orienta fortemente la domanda di acquisto dei veicoli con una grave e inevitabile distorsione della concorrenza, a scapito degli operatori di mercato, ma soprattutto dei consumatori privati, che, proprio in questa fase di transizione ecologica, vedono pregiudicata la possibilità di utilizzare il noleggio per avvicinarsi, a costi accessibili, a nuovi veicoli ibridi ed elettrici. Auspichiamo che il Governo possa rimediare rapidamente a una misura ancorata al concetto di proprietà favorendo così realmente la libertà di scelta dei consumatori sulla forma di acquisizione delle auto”, ha commentato il presidente di Aniasa Alberto Viano.

Testo realizzato da Baskerville Comunicazione & Immagine srl per stradafacendo.tgcom24.it

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