Strada Facendo

Peterhansel ed Esquirol, i maghi delle due ruote stregati dalla Valli Bergamasche (e da Città Alta)

Resistere al desiderio di lanciare al galoppo sfrenato i cavalli delle proprie moto lungo i sentieri che hanno visto nascere e crescere la leggenda della Valli Bergamasche, una delle competizioni di motoregolarità più famose al mondo, “domando” mille ostacoli, è stato impossibile e così sono saliti sulle loro case viaggianti, compagne di mille trasferte, per raggiungere il paddock allestito ai piedi di Città Alta, al campo Utili, pronti per schierarsi ai nastri di partenza. Ma impossibile è stato anche, una volta saliti nel borgo medievale (dove sul campo da calcio della Fara, davanti alla chiesa di Sant’Agostino, è stato allestito il parco moto) resistere al fascino della “perla turistica” di Bergamo che hanno percorso, questa volta a piedi, ammirati dalla bellezza dei suoi edifici, delle sue stradine, del suo “cuore, piazza Vecchia. Un borgo storico, quello della parte alta di Bergamo, che ha letteralmente stregato Stephane Peterhansel e Cyril Esquirol, i due campionissimi che saranno al via, favoritissimi, domenica mattina, alla Valli Bergamasche Revival Internazionale 2022, organizzata dalla Scuderia Norelli di Bergamo, evento capace di far approdare a Bergamo 277 piloti provenienti da tutto il mondo. Due fantastici interpreti dell’enduro  (il primo “insignito” del titolo di pilota di maggior successo nella storia della Dakar, conquistata addirittura 14 volte fra le partecipazioni in sella o al volante; il secondo detentore del record di vittorie, addirittura quattro, nella Gilles Lalay Classic , la gara di enduro ritenuta in assoluto la più dura del mondo), rimasti assolutamente incantati dalla “haute ville”, la Città Alta. Un borgo storico che Stephane Peterhansel ha definito “semplicemente meraviglioso”, dopo aver passeggiato a lungo in compagnia della moglie (anche lei pilota, anche lei ai nastri di partenza domenica mattina) ma anche  dopo essersi regalato, in questa sua “prima volta” a Bergamo, un intermezzo” straordinario: una visita a Giacomo Agostini, a casa sua, per salutare “una delle più grandi leggende del motociclismo mondiale” e “per fargli auguri, per il suo ottantesimo compleanno”. Il tutto fra un sopralluogo e l’altro alla scoperta del tracciato e delle prove speciali di una competizione che il “re del deserto” non ha intenzione semplicemente di disputare, ma di vincere. Una vittoria, quella di “monsieur Dakar” Stephane Peterhansel, sulla quale si è detto pronto a scommettere proprio uno dei suoi grandi rivali, Cyril Esquirol, faccia da eterno ragazzino (ma anche da attore) e una carica di simpatia travolgente (immediatamente disponibile, con la gentilezza di chi persona squisita  è nata ed è rimasta anche dopo essere diventato famoso, ad attraversare il campo da calcio sotto il sole per farsi fotografare al Gazebo di Sweggie, azienda ortofrutticola guidata da tre giovanissimi imprenditori protagonista di una “minicampagna di educazione alimentare a base di frutta offerta a bambini e genitori), che la “vera” Valli Bergamasche l’ha corsa. “Nel 1996, arrivando quinto se la memoria non mi tradisce”, come ha affermato sfogliando con la memoria l’album dei ricordi . “Una corsa unica al mondo, straordinariamente impegnativa. Una gara impossibile da dimenticare”. Così come indimenticabile il pilota quattro volte dominatore dell’”inferno degli enduristi” (appellativo guadagnato dalla Gilles Lalay con i suoi 400 chilometri di mulattiere, fango e ghiaioni, le sue salite terribili come quella, impossibile, al “Corvo Morto”) ha definito il borgo medievale di Città Alta che conosceva già ma che è tornato immediatamente a rivedere. “Io vengo da Grasse, la città francese dei profumi e qui tutto profuma di arte di storia”, ha affermato l’uomo che nel 1995 ha guidato il drappello dei soli quattro piloti (uno era Stephame Peterhansel) che sono giunti al traguardo della Gilles Lalay”, rimasto estasiato, in particolare, davanti allo spettacolo di Piazza Vecchia “che è semplicemente splendida, una delle più belle piazze mai viste” come ha concluso il campionissimo dalla faccia d’attore (e che si è già aggiudicato il titolo di nella categoria” piloti più simpatici). Non senza avere confessato che bellissime sono anche le giovani donne di Bergamo, “città in cui spero di tornare presto”. Magari al prossimo revival della Valli bergamasche…

Testo realizzato da Baskerville Comunicazione & Immagine srl per stradafacendo.tgcom24.it

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