Strada Facendo

Sardegna e Sicilia riaccendono il fuoco della protesta: “Qui i camionisti sono pronti al fermo”

“In ogni emergenza noi sempre presenti, voi del Governo sempre irriconoscibili”. Il messaggio di protesta appeso recentemente sulla fiancata di un camion durante una manifestazione per denunciare lo stato di grandissima difficoltà in cui versa il settore potrebbe essere presto tirato fuori da un cassetto per tornare a viaggiare lungo strade e autostrade. Potrebbe avvenire, per esempio, in Sicilia e Sardegna dove gli autotrasportatori sembrano pronti a tornare sul piede di guerra, dopo la tregua seguita alla firma del protocollo tra i rappresentanti delle principali associazioni dell’autotrasporto e la vice-ministra del ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile Teresa Bellanova. Un’intesa che in Sicilia non ha soddisfatto alcune sigle (Fai Sicilia Assiotrat, Assotrasporti, Confartigianato Trasporti e Fita-Cna) che hanno denunciato come “non siano arrivati chiarimenti e certezze sul testo del Decreto Legge relativo alle risorse per gli autotrasportatori e legati al caro carburanti, né sia chiaro come l’esecutivo intenda procedere” e annunciando “se il Governo non porrà fine a stretto giro a questa condizione di incertezza per gli autotrasportatori”, la proclamazione del fermo. Uno sciopero “per far capire al Governo”, come ha tuonato il segretario Salvatore Bella, che la categoria “ne ha abbastanza di questi giochetti, di promesse che non si concretizzano e di protocolli che non hanno seguito”. E che “dopo essere stati responsabili e comprensivi, pazienti e ragionevoli, da oggi ritardi o promesse disattese non saranno più tollerati”. Chiari segnali che sotto la brace si sta riaccendendo il fuoco. Cosa che del resto sembra pronta ad accadere anche nell’altra grande isola, la Sardegna, dove i responsabili del movimento degli Autotrasportatori sardi riuniti hanno diffuso un comunicato in cui si afferma che “dopo il continuo e prolungato tira e molla del governo centrale e l’assenza più assoluta della promessa di un tavolo tecnico a livello regionale, si sta riorganizzando per un fermo dei camion in tutta la Regione”. Fermo al quale, sottolineano i promotori, “potrebbe aderire un migliaio di camionisti”.

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