E’ bastato il primo giorno di obbligo, per poter lavorare, di esibire il Green Pass o un tampone anti Covid-19 per fermare un camion su quattro delle imprese italiane, immediatamente “sostituiti” da mezzi pesanti e conducenti stranieri, confermando così i timori manifestati dalle associazioni di categoria alla vigilia: e cioè che il decreto fermasse le imprese italiane spalancando le strade della concorrenza alle aziende d’oltre frontiera, danneggiando un settore centrale della nostra economia. A denunciare come il “disastro annunciato” si sia puntualmente verificato sono i responsabili d Unatras, l‘unione dell’autotrasporto di cui fanno parte le principali associazioni dell’autotrasporto come Fai, Fiap, Unitai e Assotir per Conftrasporto-Confcommercio, Cna Fita, Confartigianto Trasporti, SnaCasartigiani , spiegando che “la committenza, cioè il settore produttivo, si sta già rivolgendo all’estero per sostituire i servizi di trasporto forniti dai vettori italiani”. Sotto accusa, in particolare, è finita la nota dei ministeri delle Infrastrutture e della Salute, Enrico Giovannini e Roberto Speranza, nella parte in cui “viene evidenziato che gli autotrasportatori provenienti dall’estero saranno esentati dall’obbligo del green pass, a condizione che le operazioni di carico /scarico siano effettuate da altro personale”. I responsabili di Unatras e si sono detti “sorpresi, allibiti e indignati dal fatto che, in questa fase di ripresa, il Governo stia mettendo in difficoltà imprese e lavoratori che nelle fasi più drammatiche della pandemia hanno garantito al Paese l’approvvigionamento dei farmaci e dei beni di prima necessità”, e hanno definito “inaccettabile che il Governo preveda un regime alternativo sulla normativa del green pass a unico vantaggio delle imprese estere”. Ma Unatras ha colto l’occasione anche per criticare la posizione del ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani “che propone di eliminare gli interventi sulle accise per l’autotrasporto attualmente in vigore”. Dichiarazioni che Unatras ritiene inopportune.“Se quest’ultima iniziativa è orientata a rinunciare a un asset strategico come quello della logistica e dell’autotrasporto in Italia lo dica chiaramente”, conclude Unatras. “Quello che avevamo ampiamente previsto si sta purtroppo verificando”, è l’amarissima conclusione.