Pirati dell’acqua: la strada per fermarli è equiparare l’omicidio nautico a quello stradale
Pietro Barachetti
“Pirati dell’acqua: solo una condanna per omicidio nautico potrà fermarli”. È un titolo che non lascia adito a dubbi quello scelto dal portale mareonline.it per invitare tutta l’Italia a firmare una petizione lanciata sulla piattaforma change.rg: quella, appunto, quello di convincere il Governo a “equiparare l’ omicidio nautico a quello stradale, ottenendo così giustizia per le vittime di incidenti provocati da “pirati dell’acqua”, da persone pronte a sfrecciare a tutta velocità al volante di un motoscafo infischiandosene altamente del pericolo, del rischio di uccidere altre persone”, come si legge su l portale dedicato al mare e alla navigazione a 360 gradi che sta veleggiando a tutta forza nel mare di Internet, con la singola notizia più letta che ha superato quota 250mila visualizzazioni e oltre 400 notizie con clliccate a “cinque cifre”. Una firma importantissima per cercare di impedire che possano accadere tragedie come quella successa il 19 giugno scorso a Salò dove due giovani, Umberto e Greta, che si stavano godendo la serata in barca, sono stati travolti da un motoscafo che li ha investiti a tutta velocità, uccidendo sul colpo Umberto e tranciando le gambe a Greta, morta poco dopo, senza fermarsi per soccorrerli. Una tragedia per la quale ha deciso di chiedere giustizia la petizione on line lanciata da una semplice cittadina, Rossana, decisa a raggiungere un obiettivo già condiviso, proprio con un “click” alla petizione, da decine di migliaia di persone: ” far sì che le leggi sugli incidenti nautici vengano modificate e che i responsabili, in questo caso due cittadini tedeschi, siano siano processati” “Sei d’accordo?”, è la domanda che mareonline gira a tutti i lettori, schierandosi senza la minima esitazione al fianco di chi vuole cambiare “leggi nautiche così inadeguate che non hanno permesso di arrestare i due responsabili della tragedia, che dopo lo scontro “se ne sono andati a bersi una birra, come se nulla fosse accaduto”? Una domanda alla quale appare difficile, se non impossibile, pensare a rispondere no e non trovare pochi secondi per firmare la petizione.