Se gli emendamenti proposti dal ministro della giustizia del Governo Draghi Marta Maria Carla Cartabia Cartabia alla legge Bonafede per rispondere alle richieste europee di riduzione delle
tempistiche dei processi dovessero cancellare il processo per il crollo del Ponte Morandi a Genova potrebbe crollare anche la credibilità della giustizia stessa, delle istituzioni che la guidano. È probabile che la domanda , posta a milioni d’Italiani (a proposito, voi cosa ne pensate? Lasciate un vostro commento nello spazio qui sotto….) possa avere un’altissima percentuale di risposte positive. A partire, probabilmente, da quella della portavoce del Comitato familiari delle vittime, Egle Possetti, che nel disastro del 14 agosto 2018 perse la sorella, il cognato e due nipoti che ha chiesto a gran voce a tutte le forze politiche in parlamento “di rivalutare attentamente queste proposte che non possono essere la soluzione” affinché “gli emendamenti proposti possano essere modificati. Ci prepareremo a lottare contro queste norme”, scrive in una nota Egle Possetti, denunciando come “negli emendamenti in discussione per alcuni reati potranno essere concesse estensioni dei tempi del processo d’Appello e Cassazione ma purtroppo risulterebbero esclusi i reati più significativi del nostro processo, ovvero disastro colposo e omicidio colposo plurimo”, con il giudice che non potrebbe quindi prolungarne i tempi, neanche considerando i numerosissimi imputati e vittime presenti e la conseguente complessità processuale. Questo è paradossale e per noi gravissimo: riflettiamo anche sul principio costituzionale alla base della nostra democrazia che deve inequivocabilmente mantenere separati i tre elementi primari della nostra repubblica: legislativo, di governo e giudiziario. Per noi è demoralizzante pensare a questa ipotesi, immaginare il triste spettacolo dopo anni di lavoro degli inquirenti, della magistratura, l’impiego di fondi pubblici spesi per la gestione del processo, le battaglie per la giustizia, il rispetto della carta costituzionale,: tutto potrebbe finire in piccole bolle di sapone. Tutte le grandi tragedie italiane così potranno continuare a consegnare lo scettro di impunita’ per reati gravissimi: è molto triste ma lo vediamo da troppi anni ed in troppi casi”. Il Comitato si dice d’accordo sulla necessità “sacrosanta per tutti” di abbreviare i processi è la conclusione di Egle Possetti, “ perché pensiamo che possano e debbano essere modificate le norme che contribuiscono ad allungare inutilmente i processi, il processo deve essere snello con l’esame dei fatti in modo approfondito, imparziale e celere “. Ma a una condizione “ non si possono lasciare impuniti reati così gravi. Perché solo questo potrà dare dignità sia ai morti sia ai vivi”. Decine di milioni di vivi che in Italia che non possono restare in silenzio su questa vergogna. Destinata, se dovesse davvero avverarsi, a far crollare la credibilità della giustizia, dello Stato così come accaduto con il Ponte Morandi.