L’Italia deve puntare sempre più alla sostenibilità ambientale, economica e sociale e fra i principali traguardi del governo (oltre che dei rappresentanti del mondo del lavoro) ci deve essere la transizione energetica ed ecologica. Ma perché dalle parole si passi ai fatti occorrono manovre concrete, prima fra tutti la definizione di specifici incentivi per l’autotrasporto per il rinnovo dell’intero parco circolante dei mezzi pesanti, che a oggi in Italia ha un’età media di circa 14 anni e con il 16 per cento rappresentato ancora da mezzi euro 0, 1 e 2. È questo il messaggio-chiave emerso dal primo consiglio di Alis dopo l’insediamento del nuovo Governo, appuntamento che, si legge in un comunicato dell’associazione presieduta da Guido Grimaldi, “ha rappresentato un’occasione di confronto interno dal quale sono emersi molti spunti e proposte interessanti che verranno portati al più presto all’attenzione delle Istituzioni”, seguendo la strada che Alis ha imboccato da tempo nell’intento di “continuare a fare sistema per ottenere un maggiore coinvolgimento e una maggiore sensibilità nei confronti del popolo del trasporto e della logistica, il cui lavoro è stato riconosciuto anche dal presidente Mario Draghi come essenziale per la campagna vaccinale e per l’intero Paese”. Parole pronunciate dallo stesso presidente di Alis che commentando i lavori del consiglio direttivo, tenutosi in modalità videoconferenza, ha voluto evidenziare anche come moltissimi associati si stiano già impegnando per una sempre maggiore sostenibilità ambientale. “Come nel caso degli ingenti investimenti in nuove navi ibride di ultimissima generazione, che hanno permesso di rispettare e addirittura superare i target di sostenibilità previsti a livello internazionale”. Uno sforzo del mondo dell’impresa che però ne richiede uno anche da parte dello Stato, sotto forma appunto di incentivi, “come Alis ha evidenziato anche nelle recenti audizioni alla Camera dei deputati e al Senato sulla proposta di Pnrr”. Aiuti per realizzare davvero una sostenibilità che, ha concluso Guido Grimaldi, “dovrà inoltre dare maggiore competitività alle aziende in termini di digitalizzazione e riduzione degli oneri finanziari, nonché sostenere politiche volte a valorizzare la formazione attraverso partenariati con Istituti tecnici superiori e università, come avviene per esempio in Francia e Germania per formare giovani risorse sempre più qualificate e creare nuove opportunità di lavoro”.