“Un messaggio breve e dal contenuto semplice, ma importante al punto da poter essere decisivo per salvare vite umane”. Così inizia l’articolo pubblicato sull’Inserto trasporti del quotidiano l’Eco di Bergamo in edicola martedì 24 novembre per “raccontare” la disponibilità che il mondo dell’autotrasporto ha voluto offrire alle istituzioni proponendosi come “possibile supporto” per facilitare, qualora fosse ritenuto utile, la distribuzione dei vaccini anti Covid 19 che fra non molto potrebbero essere disponibili. Come? Semplice: mettendo a disposizione alcuni mezzi a temperatura controllata, normalmente adibiti al trasporto di prodotti alimentari freschi, di proprietà di alcune aziende associate alla Fai, Federazione autotrasportatori italiani. Ed è stato proprio il presidente della Fai bergamasca, Giuseppe Cristinelli, a farsi portavoce dell’iniziativa alla vigilia della possibile consegna dei vaccini, offrendo l’aiuto della categoria per una “distribuzione capillare dei vaccini che possa avvenire il più rapidamente possibile”. “Un’operazione non certo facile da organizzare”, ha premesso il presidente di Fai Bergamo: “e proprio per questo, se per pianificarla e gestirla al meglio dovesse servire un ulteriore aiuto, in particolare per prevenire l’eventualità che possano registrarsi situazioni d’emergenza per la difficoltà nel disporre di mezzi frigo che garantiscano un’adeguata conservazione del farmaco da consegnare sul territorio bergamasco, alcune aziende associate a Fai Bergamo che hanno nelle loro flotte mezzi a temperatura controllata, normalmente adibiti al trasporto di prodotti alimentari freschi, potrebbero metterne una parte a disposizione”. Un messaggio tanto semplice quanto importante per ridurre il più possibile il rischio di farsi trovare impreparati a una “missione” decisiva contro la guerra al contagio, attraverso quello che Giuseppe Cristinelli ha definito “un piano B per contrastare eventuali emergenze”, avanzando una sola (ma altrettanto importante) richiesta: “essere preallertati in tempo, in modo che la federazione possa stilare un elenco delle imprese associate che dispongono di mezzi adeguati e verificare con i responsabili il numero di camion e furgoni che, in caso d’emergenza, potrebbero eventualmente essere messi a disposizione. Un’analisi che non richiede molto tempo: ma se prevedere una nostra possibile partecipazione a supporto della distribuzione di vaccini dovesse essere ritenuto utile, saperlo il prima possibile sarebbe importante”. Il mondo dell’autotrasporto bergamasco, che nella primavera scorsa aveva raccolto circa 350mila euro da donare all’ospedale Papa Giovanni XXIII e ad altre strutture sanitarie per contribuire alla lotta contro la prima ondata di epidemia, è dunque pronto a fare la sua parte anche durante questa seconda, drammatica, ondata. Allestendo, se sarà necessario, una piccola task force di volontari, “con lo stesso spirito di sacrificio che la categoria ha dimostrato di avere nel proprio Dna anche nella primavera scorsa quando ha assicurato la consegna di medicinali e bombole d’ossigeno, di cibo nei negozi e supermercati”, conclude Giuseppe Cristinelli. Che prendendo spunto dalle parole che il suo presidente nazionale, Paolo Uggé, ha utilizzato in un messaggio rivolto al Governo e, in particolare, al ministro alle Infrastrutture e ai trasporti Paola De Micheli, ribadisce: “Avere finalmente i vaccini – che possano però essere conservati a temperature “gestibili” e non certo a meno 70 o 80 gradi, condizioni che renderebbero inutile ogni disponibilità e sforzo a collaborare – e non farsi trovare poi pronti a distribuirli sarebbe davvero un delitto. Imperdonabile”