Dal dire al fare sono passati nove anni: il tempo trascorso perché gli agenti della Polizia penitenziaria, “autorizzati” fin dal 2011 svolgere anche il servizio di Polizia stradale, elevando dunque anche le multe, potessero farlo materialmente. Cosa che fino a ora non avevano invece potuto fare perché nessuno li aveva dotati degli strumenti per emettere e consegnare le sanzioni. Da settembre, invece, quelli che una volta venivano chiamati “secondini” potranno diventare “operativi” grazie a un accordo firmato tra i responsabili del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e Poste italiane, che permette agli agenti di polizia penitenziaria di accedere al Servizio integrato notifiche della società postale. Un “pass” che permetterà loro di gestire l’invio, la notifica e gli incassi dei verbali stilati per violazioni al Codice della strada e alle normative sul trasporto e di collegarsi alle banche dati e alle visure sui trasgressori, a gestire i punti della patente, e spedire le contravvenzioni all’estero e a conservare gli avvisi di ricevimento per cinque anni.