Traslocare significa smontare, imballare, trasportare e rimontare mobili e beni personali per poter arredare la nuova casa. Ma spesso vuol dire anche rischiare di affidare a sconosciuti i propri beni e assumersi rischi e responsabilità durante il trasloco, con la possibilità che operai magari non in regola, possano farsi del male o possano farlo ad altre persone, magari passanti colpiti da un oggetto caduto proprio durante le operazioni di trasloco. Un pericolo aumentato dall’abusivismo dilagante nel settore, con moltissime imprese di traslochi improvvisate disponibilissime a lavorare in nero, moltiplicato dal fatto che moltissime di queste non hanno polizze assicurative che coprano eventuali danni causati a terzi, o dai loro dipendenti. Una situazione che non può continuare, che va assolutamente fermata. Ma come? Una possibile strada è quella proposta dalla presidenza di FederTraslochi aderente a Conftrasporto, la principale organizzazione di rappresentanza delle imprese del settore, da sempre attenta a tutelare e rappresentare, sia a livello locale sia nazionale, le esigenze degli operatori, offrendo un supporto concreto alle aziende nei confronti della pubblica amministrazione per favorire la legalità , la sicurezza, la professionalità e la qualità del servizio di trasloco. Sicurezza e legalità (oltre che lotta all’evasione fiscale alimentata da una elevata percentuale di traslochi effettuati senza fattura, in nero) che potrebbero essere invece garantiti attraverso l’emissione di regolare fattura, “abitudine” che a sua volta potrebbe essere “favorita” dalla possibilità di “scaricare” i costi del trasloco. Ecco, dunque , la proposta per una detraibilità fiscale del trasloco, sottoposta all’attenzione degli addetti ai lavori con l’invio di un documento elaborato dalla Federazione traslocatori italiani. Un documento introdotto da una breve lettera in cui si sottolinea come la “proposta normativa per rendere il trasloco fiscalmente detraibile potrebbe sicuramente avere conseguenze positive, oltre che sull’aspetto meramente fiscale, sulla sicurezza e sulla lotta all’abusivismo nel settore”. Una proposta di legge che una classe politica davvero intenzionata a garantire la legalità e la sicurezza e a combattere l’evasione fiscale (e tutto questo non solo a parole, con vuoti annunci) non può non fare propria. “Scaricando”, con una sola manovra, l’abusivismo e lasciando sul mercato solo le imprese serie, che pagano le tasse, che garantiscono formazione professionale dei dipendenti, e dunque sicurezza alla collettività, che sottoscrivono le polizze a tutela dei nostri beni, degli operai e dei passanti….
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