Strada Facendo

Prenotazioni per l’estate a picco: presto non ci saranno soldi per far salpare molti traghetti?

C’erano una volta (prima dell’emergenza Coronavirus)  le autostrade del mare, destinate a trasferire sempre più traffico dalla terraferma all’acqua lungo rotte che a breve potrebbero però restare deserte, senza più traghetti a fare la spola fra un porto e l’altro, fermati dall’ondata di vendite di biglietti saltate, ma anche di prenotazioni per l’estate, colate a picco proprio per colpa dell’epidemia. Un fermo delle navi mai accaduto in passato ma che ora potrebbe davvero accadere, come ha confermato Stefano Messina, presidente di Assarmatori e al timone del Gruppo Messina, una delle principali società di navigazione italiane, che ha chiesto al Governo di dichiarare lo stato di calamità naturale per il comparto. “Il trasporto merci e quello passeggeri sono stati colpiti in modo pesantissimo e il tempo per intervenire prima che l’intero sistema si blocchi con conseguenze incalcolabile sull’intera economia nazionale è pochissimo”, ha affermato Stefano Messina, spiegando che in seguito al blocco del traffico passeggeri sui traghetti fino al 3 aprile e al crollo delle prenotazioni anche dei vacanzieri per l’estate, è venuto a mancare il flusso di liquidità che permetteva alle compagnie di fare cassa, rimettendo a posto i conti in un settore “che, strutturalmente, da ottobre a marzo ha un margine operativo negativo”. Conclusione? “Mancando questi soldi tra breve saremo costretti a fermare le navi. Non è mai successo ma potrebbe accadere ora”. Un rimedio per evitare di chiudere alcuni tratti delle autostrade del mare potrebbe però esserci, per esempio concedendo alle compagnie di navigazione gli stessi benefici che il decreto Cura Italia riserva al settore aereo, come chiesto proprio da Assarmatori.

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