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Autista abbandona il Tir al Brennero. Uggé: “A farmi paura è il virus della disinformazione”

“I risultati della disinformazione e, in alcuni casi, di vere e proprie campagna di stampa, non hanno tardato ad arrivare. E sono risultati che rischiano di avere conseguenze drammatiche per la normale vita del Paese”. Così Paolo Uggè, vicepresidente di Conftrasporto e Confcommercio ha commentato l’ “ennesimo effetto collaterale assolutamente privo di logica di un problema sanitario che, indubbiamente esiste, ma che non è affatto di portata tale, come dimostrato proprio dai medici, da scatenare una vera e propria psicosi collettiva che invece si sta diffondendo in maniera ben più allarmante del virus e che sta impedendo la gente di usare la testa di riflettere prima di agire”.L’effetto collaterale” in questione al quale fa riferimento Paolo Uggé è la decisione di due autisti tedeschi in viaggio verso l’Italia per consegnare materiali a Gorizia per i lavori di sistemazione di una scuola, di rifiutarsi di proseguire il viaggio abbandonando il mezzo pesante al Brennero. Per paura di contrarre il virus, ma anche per evitare l’eventuale quarantena che potrebbe essere loro imposta al rientro in patria, fermandosi così per 15 giorni. Gli stessi timori che, del resto, hanno impedito, almeno per ora, di trovare altri conducenti disponibili a salire in cabina e mettersi al volante per raggiungere la destinazione e scaricare le merci. “Quanto sta accadendo è la conferma che c’è l’assoluta necessità di abbassare i toni, pur fornendo una costante informazione su quanto accade sotto il profilo sanitario, evitando inutili e pericolosissimi allarmismi : perché altrimenti rischiamo davvero di mettere in ginocchio l’economia italiana e di fermare il Paese, come ha giustamente affermato anche il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna”, ha aggiunto Paolo Uggé, pronto a sottoscrivere anche un’atra dichiarazione del sindaco che si è detto “ certo che la situazione italiana non sia peggiore degli altri stati europei”, ma anche consapevole che “come purtroppo succede troppo spesso in ambito europeo, ognuno vada per conto suo con nazioni che hanno fatto decine di migliaia di tamponi e altre che ne hanno fatte alcune centinaia scoprendo quindi moltissimi casi in meno che in Italia”. “I cittadini sono stati informati su quali cautele adottare ì, spesso frutto di semplice buonsenso che può bastare a prevenire il contagio:i canali d’informazione devono raccontare la “verità”, senza nascondere i pericoli, peraltro ridottissimi rispetto a epidemie che in passato hanno avuto conseguenze infinitamente più gravi, e facendo capire al Paese ,che bisogna continuiamo la nostra vita il più normalmente possibile”, ha concluso il vicepresidente di Conftrasporto e Confcommercio.

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