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Innalzamento dei mari, l’Italia ci è “immersa” ma sembra che il problema non la riguardi

Se l’Italia non fosse circondata, per qualche migliaio di chilometri, dall’acqua, la notizia dell’innalzamento dei mari potrebbe anche passare quasi inosservata. Invece, visto che nel mare ci è praticamente “immersa”, andrebbe osservatacon grandissima attenzione, come invitano a fare, lanciando l’allarme, i responsabili di Federlogistica-Conftrasporto che definiscono “drammatico” il ritardo del nostro Paese nell’affrontare “una delle principali emergenze che dovrà affrontare l’Italia nei prossimi anni, causata anche dal cambiamento climatico. L’Olanda ha emesso un green bond da 6 miliardi di euro per investire proprio su questo e da tempo ha attivato un piano di sicurezza, come dimostra il caso del porto di Rotterdam” afferma Luigi Merlo, presidente della federazione che fa capo a Confcommercio, “ visto che all’orizzonte ci sono centinaia di porticcioli e spiagge rischiano di scomparire e i porti di finire sott’acqua. Serve un grande progetto per mettere in sicurezza l’economia portuale e turistica del nostro Paese, servono interventi di sicurezza idraulica, di protezione, progettazione di edifici che si adattino al livello dell’acqua. Sono necessari anche studi previsionali più accurati per gli episodi estremi, adattando banchine e servizi portuali alle mareggiate sempre più violente. Grazie alla collaborazione che Confcommercio ha avviato da tempo con Enea”, ha aggiunto ancora Luigi merlo, “ abbiamo dati sempre più approfonditi sugli effetti dell’innalzamento del mare in Italia. Ci sono situazioni, a partire da Venezia, che non possono più aspettare, e il Mose, quando entrerà in funzione, rischierà di essere già superato. Occorre subito un piano coordinato dei ministeri dell’Ambiente e dei Trasporti da inserire nella prossima legge di bilancio. Se non iniziamo subito con le opere di prevenzione ci troveremmo ad inseguire costantemente emergenze e disastri”.

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