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Auto elettriche, Italia in ritardo. Per recuperare occorre moltiplicare i punti di ricarica

Cinquemilasettecento punti di ricarica per auto elettriche installati in tutta Italia a fine marzo destinati a diventare 28mila entro il 2022 con un investimento complessivo fino a 300 milioni di euro. A fare un bilancio (anche di previsione) della possibile rivoluzione in atto nel mondo dei trasporti, con un passaggio sempre più importante alle auto elettriche, è stato Francesco Venturini, responsabile di Enel X, in occasione della presentazione con Fondazione Symbola del rapporto “Cento Italian E-mobility Stories 2019”. Un convegno che ha fornito gli ultimi dati aggiornati sulla diffusione delle auto elettriche nel mondo dove il fenomeno sta sta crescendo rapidamente (con circa 5,3 milioni di veicoli elettrici per passeggeri o merci contro il milione e mezzo del 2016, di cui 2 milioni in Cina, un milione negli Stati Uniti 250mila in Norvegia a fronte di soli 5 milioni di abitanti) e in l’Italia dove nell’ultimo anno le vendite di veicoli elettrici sono raddoppiate considerando anche le auto ibride, passando dalle 5mila unità del 2017 alle 10mila del 2018. Una moltiplicazione che vede il nostro Paese comunque in un forte ritardo che potrebbe essere almeno parzialmente recuperato proprio grazie alla diffusione della rete di punti di ricarica, oggi complessivamente “ferma” a quota 8.300 punti di ricarica pubblici”. “ Siamo partiti un po’ dopo ma possiamo farcela”, ha commentato Francesco Starace, amministratore delegato di Enel, parlando dell’obiettivo di arrivare a circa 28mila punti di ricarica al 2022.

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