Sono trascorsi 70 giorni dalla decisione della magistratura di sequestrare e chiudere il viadotto Puleto sulla E45 Orte-Ravenna, in provincia di Arezzo, nell’ambito dell’inchiesta sul cedimento di una piazzola della stessa E45 avvenuto l’11 febbraio scorso, e dal Governo non è giunta nessuna risposta alla richiesta di riconoscimento dello stato di emergenza avanzata dalle Regioni Emilia-Romagna, Umbria e Toscana, così come alla richiesta dei sindaci di un incontro con il ministro dello Sviluppo Economico per affrontare la situazione di difficoltà in cui sono venute a trovarsi le imprese del territorio. E, come non bastasse, il silenzio è calato anche sull’impegno assunto dal ministero del Lavoro, nell’incontro del 5 marzo 2019, di adottare tempestivamente un provvedimento di autorizzazione per l’utilizzo di ammortizzatori sociali a sostegno delle aziende e dei lavoratori dipendenti e autonomi. Il tutto con all’orizzonte un nuovo problema: che il protrarsi della parziale interruzione del traffico freni anche la stagione turistica alle porte. A denunciare una situazione “che rischia di aggravarsi di giorno in giorno, è il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, che in una lettera inviata al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al ministro dello Sviluppo economico, del Lavoro e delle Politiche Sociali, Luigi Di Maio, al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, e al ministro dell’Economia e delle Finanze, Giovanni Tria, chiede “un tempestivo incontro con il Governo per valutare congiuntamente la situazione e per concordare gli interventi urgenti da adottare”, posto che comunque Regioni ed Enti locali coinvolti hanno assunto prime misure di risposta ai bisogni del territorio che in alcun modo possono però ritenersi sufficienti e soddisfacenti”.