Sono 250 le micro-cariche di dinamite, composte complessivamente da circa 150-175 chili di esplosivo, che verranno fatte saltare sabato mattina a Genova per la demolizione della pila 8 del Ponte Morandi. Una demolizione con un’esplosione controllata che dovrebbe avvenire, secondo le previsioni, tra le 10 e 50 e le 11 e 15 dopo il via libera dato dalla commissione esplosivi convocata in prefettura a Genova, e che servirà non solo per portare a terra la pila 8 ma anche “per capire le dinamiche di quando in futuro dovremmo intervenire sulle pile 10 e 11″, come ha dichiarato Roberto Tedeschi, direttore generale della struttura commissariale, l’associazione temporanea di imprese che si occupa della demolizione dei resti del viadotto autostradale e la Protezione Civile del Comune di Genova. Danilo Coppe, fondatore della Siag Srl, l’azienda incaricata della demolizione, ha invece spiegato alcuni dettagli dell’operazione, affermando che “la struttura scenderà sulla sua verticale, cadendo a terra in 2 secondi, e una sorta di cuscino, composto da materiali di risulta delle demolizioni, attutirà l’impatto dell’impalcato sul terreno” e che “ che la sensazione da lontano sarà quella di un botto unico, con le polveri che dovrebbero sparire in circa due minuti”. Un lavoro di routine che ha però generato una complessità organizzativa “per il contorno” come dimostra la decisione, “per ragioni di sicurezza, di predisporre delle protezioni per Ansaldo, l’edifico più vicino”. Poco prima dell’esplosione controllata, le strade vicino a Ponte Morandi verranno chiuse precauzionalmente al traffico e nessuno potrà passare o sostare in un raggio di 250 metri dalla pila.