Non tossico, non corrosivo, trasparente, inodore: insomma un combustibile a basso impatto ambientale, tra i carburanti ‘puliti’ più apprezzati al mondo. Ma nonostante questo in Italia, al momento, esistono solo 30 distributori per mezzi pesanti di Gnl, il gas naturale liquefatto. Un dato che Natalino Mori, vicepresidente di Fai-Conftrasporto ha voluto immediatamente evidenziare nel convegno “Il trasporto su gomma e l’alternativa dell’Lng” ospitato al Transpotec di Verona e di cui l’esponente della federazione italiana autotrasportatori è stato relatore. Un dato sconfortante (e che non può certo trovare troppo conforto nella notizia che a breve verranno realizzati altri 15 impianti) se si guarda al Nord Italia dove sono concentrati; un dato che diventa deprimente man mano che si scende lungo lo stivale dove il Gnl resta un carburante ancora misterioso. “Criticità che stanno accompagnando il passaggio dai combustibili tradizionali al gas naturale liquefatto”, che Natalino Mori ha portato all’attenzione dei visitatori del Salone dei trasporti e della logistica, in programma alla Fiera di Verona fino al 24 febbraio, insieme alle preoccupazioni per il fatto di “non avere alcuna idea della durata degli incentivi destinati all’apertura di nuovi distributori” ma anche di “ non poter dare neppure per scontato che il livello delle accise applicato al Gnl rimanga quello attuale”. “Ci aspettavamo un maggior coordinamento sulle politiche che riguardano l’energia” ha detto Natalino Mori, “e avremmo preferito invece non aspettarci alcuni aspetti pratici che ostacolano la diffusione del Gnl e che, in alcuni casi, rasentano il paradosso, con gli autotrasportatori che trovano intralci e difficoltà al momento dell’imbarco nelle navi di trattori e autobotti che trasportano Gnl. Senza trascurare un’altra “curiosità” se così la vogliamo definire: ovvero che gran parte dei depositi di carburanti in Italia non accetta in carico trattori a Gnl. Nonostante i nostri mezzi siano omologati Adr, l’accordo europeo sui trasporti internazionali di merci pericolose su strada, molti capodeposito ritengono infatti che per la sicurezza dei loro spazi sia meglio non far entrare i mezzi che viaggiano con questo combustibile”. Ancora diverse ombre, dunque, sull’impiego di un carburante alternativo decisamente più pulito del gasolio, ma fortunatamente anche diverse luci: “Sul piatto della bilancia per Fai-Conftrasporto le opportunità offerte dal Gnl superano di gran lunga le criticità”, ha concluso Natalino Mori ricordando che il gas naturale liquefatto è, dopo l’idrogeno, “il combustibile più ecologico grazie al suo basso impatto ambientale: -25 per cento di Co2 rispetto ai carburanti tradizionali; -50 per cento di emissioni di ossidi di azoto; -100 per cento di emissioni di polveri sottili. Inoltre è più leggero dell’aria e, in caso di fuoriuscita accidentale, viene immediatamente disperso nell’atmosfera. Per questo la nostra Federazione intende cercare e sostenere lo sviluppo del Gnl nel settore dell’autotrasporto. Ma con un ma: “la categoria non può essere solo l’ultimo anello del processo commerciale, vogliamo esserne i coprotagonisti. Sarà quindi importante coinvolgere i trasportatori ai tavoli istituzionali”.