L’Italia è entrata nel tunnel di un’emergenza di carattere infrastrutturale e se non sarà in grado di affrontare adeguatamente il problema non potrà vedere la luce dell’uscita, non ci potranno essere le condizione perché il nostro Paese possa essere competitivo in un’Europa dove Tirolo e Austria pensano, indisturbate, di introdurre limitazioni alla circolazione dei mezzi pesanti in contrasto con il principio della libera circolazione di merci e persone; dove al Monte Bianco si annuncia la chiusura per due anni per lavori di manutenzione; dove al Frejus si viaggia a senso alternato. E con la tragedia di Genova, col crollo del ponte Morandi, che ha aggravato ancora di più l a situazione. A lanciare l’ennesimo allarme è il vicepresidente di Conftrasporto e Confcommercio Paolo Uggè che intervistato da Elena Tambini, conduttrice del programma Detro i fatti del Tgcom24 (cliccate qui per vedere il video) ha anche pesantemente criticato il No alla Tav,e l’analisi costi benefici che, ha affermato Paolo Uggè, deve essere verificata alla luce di elementi ben precisi: per esempio la durata dell’opera, e dunque dei decenni sui quali dovrano essere “spalmati” i costi, ma anche alla luce dei costi in termini di vite umane e di inquinamento che la ferrovia potrebbe “ridurre” spostando il traffico dall’asfalto alla rotaia. Critiche rivolte a chi la “deve smettere di raccontare bugie per giustificare la propria volontà di non fare”.