“A differenza delle autovetture, i camion non sono beni di consumo. Sono strumenti di lavoro utilizzati dalle piccole e grandi imprese allo stesso modo”, ha dichiarato il segretario generale di Acea, Erik Jonnaert. La maggior parte dei camion, spiega l’Acea, “è costruita su misura per soddisfare le esigenze dei clienti, che li utilizzano per una vasta gamma di diversi lavori o missioni, che vanno dal trasporto a lungo raggio e regionale, alla consegna urbana o ai servizi municipali. Ci sono letteralmente migliaia di diverse forme e dimensioni di camion”. In pratica, spiega Jonnaert, “i camion non sono grandi macchine. Quindi, quando si progettano gli standard di CO2 per i veicoli pesanti, i responsabili politici non dovrebbero cadere nella trappola di rispecchiare semplicemente l’approccio utilizzato per le autovetture”. L’Acea invita a non seguire chi “semplifica eccessivamente il dibattito” sulle emissioni, “confrontando le emissioni di Co2 dei camion con quelle delle autovetture su una base per veicolo piuttosto che per carico: in realtà, mentre gli autocarri rappresentano un quinto delle emissioni di Co2 legate ai trasporti nella Ue, sono responsabili del trasporto di oltre il 70 per cento di tutto il trasporto terrestre”. “Diverse parti interessate”, spiega l’Acea, “hanno anche presentato proposte per i livelli di riduzione delle emissioni di Co2”, ma che “utilizzano tempi e linee di base completamente diversi e per questo non sono direttamente confrontabili”. In pratica, ha detto Jonnaert, “dobbiamo stare attenti a non confrontare le mele con le pere”. A partire dal 2019, tutti i produttori di autocarri dell’Unione Europea useranno lo stesso strumento di calcolo (Vecto) per dichiarare e riportare le emissioni di Co2 da una vasta gamma di camion. Per questo motivo, sostiene l’Acea, “il 2019 sarebbe la base di riferimento più robusta per gli obiettivi futuri”, che dice di accogliere “con favore l’introduzione degli standard di Co2 per i camion nell’Unione europea ma chiede un approccio ambizioso ma realistico”.
Credits: Acea