Fai-Conftrasporto vince il ricorso contro l’Authority: l’autotrasporto non deve alcun contributo per il funzionamento dell’Autorità di regolazione dei trasporti (che invece lo esigeva). Lo hanno stabilito i giudici del Tar, il tribunale amministrativo regionale, del Piemonte con una sentenza che ha accolto il ricorso presentato dai responsabili della Fai Conftrasporto. Di fatto una nettissima vittoria della Federazione autotrasportatori italiani contro l’Authority che, ha sentenziato il Tar, non esercita alcuna concreta attività regolatoria (presupposto, questo, per poter richiedere il contributo) nel settore dell’autotrasporto merci che, si legge nella sentenza, “già oggi appare ampiamente liberalizzato e fortemente concorrenziale”. Una sentenza che metterà fine al caso o si dovrà assistere a un’altra puntata provocata da un ulteriore ricorso dell’Authority nonostante questo sia il secondo “ko giuridico” subito? “È indispensabile che il Governo intervenga, in un Paese civile, non è possibile che ogni anno si debbano sostenere ‘iniziative giudiziarie’ che si concludono puntualmente con la vittoria dell’autotrasporto, assunte da un’Autorità alla quale la legge non attribuisce alcun potere di vigilanza nel settore”, ha commentato il presidente nazionale di Conftrasporto Paolo Uggé. Le imprese di autotrasporto non devono alcuna ulteriore ‘tassa occulta ed evitare che anche il prossimo anno, per l’ennesima volta, si ripeta questo scenario, è a questo punto un dovere istituzionale. Se l’Authority dovesse ricorrere in appello, la Federazione degli autotrasportatori continuerà la sua battaglia per la difesa del settore”.