Anagrafe nazionale delle patenti nautiche, figura professionale dell’istruttore di vela, più controlli e multe più dure per chi inquina, ormeggi riservati ai portatori di handicap, così come avviene sulla terraferma… Sono alcune delle principali novità introdotte dal nuovo Codice della nautica da diporto ridisegnato dai responsabili del ministero alle Infrastrutture e ai Trasporti insieme con i ministri degli Affari esteri, della Giustizia, dell’Economia e delle finanze, dello Sviluppo economico, dell’Ambiente, dell’Istruzione, dei Beni culturali, della Salute e per la Funzione pubblica. Un provvedimento che, come scrive il portale mareonline.it, riportando quanto affermato sul sito dello stesso ministero, vuole “introdurre semplificazioni e correttivi nei procedimenti amministrativi del diporto nautico, favorire un aumento della competitività allineando la normativa nazionale alle analoghe norme in vigore negli altri Paesi europei, e promuovere il volume commerciale della produzione nazionale anche verso i mercati esteri”. Una virata decisa per rilanciare il settore sull’onda degli ultimi dati che hanno fatto finalmente registrare segnali di ripresa, con “oltre 100mila imbarcazioni da diporto immatricolate in Italia nel 2016”, dopo anni di crisi profonda provocata in gran parte proprio da scelte politiche. Il testo ora dovrà superare lo scoglio dell’esame del Consiglio di Stato, della Conferenza unificata e delle commissioni parlamentari prima dell’eventuale approvazione definitiva in Consiglio dei ministri.