Dici Bianchina e il pensiero corre immediatamente al ragionier Ugo Fantozzi. Un pensiero che ha accelerato nelle ultime ore, dopo la scomparsa di colui che ha creato il ragioniere più “sfigato” d’Italia, Paolo Villaggio, e le centinaia di programmi, repliche di film, articoli che hanno fatto viaggiare in Tv e in Internet, sulle pagine dei giornali, l’auto sulla quale nella notte Capodanno, in una delle famose pellicole della serie, era precipitata una lavatrice. Un’auto che in realtà non era esattamente “sfigata” visto che, come ha scritto Giovanni Canestrini, uno dei pionieri fra i giornalisti specializzati nel settore automobilistico, “La Bianchina è l’auto della festa, la 500 quella dei giorni di lavoro”. Un’utilitaria costruita nella stabilimento di Desio dove le parti meccaniche, arrivate da Torino, venivano vestite con la carrozzeria. Modelli destinati, ora che il mitico ragionier Fantozzi non c’è più, a finire sotto i riflettori nelle aste d’auto d’epoca? E magari ad acquistare nuovo valore. Probabile, anche se le Bianchina una loro quotazione assolutamente interessante l’avevano già. Basti pensare che in un’asta organizzata recentemente da Sotheby’s a Parigi insieme a decine di ferrari d’Epoca è stata battute all’asta anche un’Autobianchi Bianchina Eden Roc del 1964, di colore verde acqua, tetto apribile beige e motore bicilindrico di 449 cc da 25 Cv, restaurata di recente a un prezzo di partenza che sfiorava i 20.000 euro.