Era da tempo che le associazioni dell’autotrasporto sollecitavano un interessamento da parte dell’esecutivo sui problemi che da tempo riguardano il settore. Ed erano settimane che nelle proprie comunicazioni pubbliche Conftrasporto evidenziava il pericolo che, qualora non ci fosse stata la concreta dimostrazione del Governo di rendere esecutivi gli impegni assunti, si potesse innescare una fase conflittuale. Appelli caduto nel vuoto: a oggi tutto è fermo e, nonostante le assicurazioni e gli annunci si sprechino, i problemi restano quelli di prima, irrisolti come prima. A nessun interlocutore politico è stato dato mandato di coordinare con i ministeri competenti gli interventi necessari a rendere esecutivi i provvedimenti: un intervento indispensabile perché solo dando questo “potere” a un solo interlocutore, come più e più volte spiegato da Conftrasporto, è realmente possibile avere una sola regia per affrontare temi che riguardano più ministeri. Occorre assolutamente che ci sia un imput in tal senso della Presidenza del Consiglio che, fino a oggi, si è però limitata a scaricare la “patata bollente” sul dicastero dei Trasporti. Abbandonando decine, centinaia di migliaia di lavoratori a se stessi: il bonus ecologico per il trasporto merci treno/Tir e lungo le autostrade del mare non è ancora a disposizione, perdendo le risorse già destinate per il 2016; la circolare Inps per la defiscalizzazione per i conducenti che operano prevalentemente all’estero è in attesa di emanazione: i trasporti eccezionali sono di fatto alla paralisi e la ventilata direttiva non è ancora emanata. Dopo l’ordinanza della Corte di Giustizia europea che ne ribadisce la compatibilità con gli orientamenti comunitari, sui costi della sicurezza non si è infatti trovata la soluzione. Intanto gli uffici delle Motorizzazioni civili non hanno personale e sono in difficoltà ad attuare revisioni e pratiche connesse all’attività delle imprese e, come non bastasse, neppure sui tempi di pagamento da parte della committenza si ipotizzano soluzioni. In una simile situazione le conseguenze sono inevitabili. L’Unatras ha deciso di avviare una serie di iniziative nelle diverse aree del Paese. Le modalità sono in via di definizione, anche per danneggiare il meno possibile i cittadini. Obiettivo che, a quanto pare, non ha invece il Governo che, se davvero volesse trovare una soluzione, non dovrebbe far altro che andare a rileggere e riascoltare le soluzioni proposte da chi, lavorando ogni giorno, sa. I cittadini dovranno essere informati, nel caso si arrivasse a iniziative più forti, di chi sarà stata la responsabilità.
Paolo Uggé presidente Fai Conftrasporto e vicepresidente Confcommercio