Il fatto che il Governo italiano abbia varato una norma insensata che riguarda i noleggiatori d’auto con conducente e dover constatare che a distanza di anni nessuno sia intervenuto per modificare quella norma e fare chiarezza, sono situazioni ingiustificabili ma affrontarle con forme di protesta senza senso è una scelta che non può essere a sua volta scusata. Parola di Paolo Uggé, presidente di Fai Conftrasporto e vicepresidente di Confcommercio, che ha condannato senza appello la protesta organizzata da alcune sigle del mondo dei taxi in alcune città italiane e che ha avuto come teatro di scontro, ancora una volta, la disciplina dei servizi di noleggio auto con conducente. Una protesta contro un emendamento al decreto Milleproroghe, approvato dalla commissione Affari Costituzionali del Senato, che ha rinviato al 31 dicembre 2017 il termine per l’emanazione del decreto del ministero delle Infrastrutture e trasporti contro le pratiche di esercizio abusivo del servizio taxi e del servizio di noleggio con conducente e che ha riproposto l’ennesima sospensione, sempre fino a fine anno, dell’efficacia di alcune infelicissime disposizioni in materia di trasporto di persone previste da quello che Paolo Uggè ha definito “il famigerato articolo 29, comma 1 quater”. Quello che le due categorie, tassisti e noleggiatori, devono chiedere e ottenere insieme”, ha proseguito Paolo Uggé, “è una revisione organica della normativa di settore da concertare con le rispettive categorie. Il fermo totale dei taxi in atto alcune città e parziale in altre per tentare di bloccare un emendamento all’esame del Senato, che ha invece il solo scopo di ricostituire, nelle more della riforma del settore, un minimo di chiarezza nella disciplina dei servizi di noleggio auto con conducente, non può invece che apparire strumentale oltre che incomprensibile. Sono anni che il Parlamento è ciclicamente costretto a rinviare l’entrata in vigore di alcune disposizioni assolutamente insensate: ora fatta chiarezza nell’immediato, non servono inutili e strumentali proteste: quello che serve è che tassisti e noleggiatori uniti spingano il Governo a realizzare finalmente con le categorie una revisione organica della normativa di settore, che affronti le questioni della qualificazione professionale, dell’imposizione fiscale, della tutela della concorrenza e della lotta all’abusivismo sia per il servizio di taxi che per quello Ncc”.