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Bus rotti a Roma, la stoccata dell’assessore Meleo: “L’Atac non pagava i fornitori”

I bus non circolano perché sono rotti e i pezzi di ricambio, anche se costano pochi euro, non arrivano. È l’assurda realtà di Roma, raccontata dall’assessore ai Trasporti Linda Meleo che individua anche i colpevoli. “La vecchia governance si è disinteressata al trasporto di superficie, non pagava regolarmente i fornitori e dunque ora c’è un problema di pezzi di ricambio: così anche di fronte a un ricambio che può costare 6 euro noi potremmo avere un bus fermo”, ha spiegato.


Per l’assessore la colpa è della vecchia dirigenza, quella guidata da Marco Rettighieri, che si è recentemente dimesso in polemica con la giunta Raggi. “Ho parlato con dipendenti, autisti, meccanici che mi hanno raccontato le loro difficoltà”, ha detto Linda Meleo, “c’è un grande problema di ricambi che non arrivano, un enorme problema che riguarda il rifornimento del magazzino. Così non può andare avanti. Ciò che manca è una manutenzione regolare. Il nostro obiettivo sarà garantire finalmente ad Atac la possibilità di fare una manutenzione costante e programmata. Inoltre man mano che i mezzi invecchiano la loro ‘cura’ diventa più costosa e i guasti più frequenti. Per questo la nostra priorità sarà quella di ringiovanire e implementare la flotta Atac. E su questo siamo al lavoro ogni giorno per cercare risorse”. L’assessore ai Trasporti ha parlato anche di futuro. Abbiamo “sbloccato il contratto di leasing, in stand-by da mesi e mesi, per i nuovi 150 bus. A novembre arriveranno i primi 40, mentre entro marzo contiamo di averli tutti in circolazione per le strade della Capitale”. Pochi giorni fa la Meleo aveva accusato ancora la vecchi gestione di Atac: “Il servizio di superficie”, aveva detto, “è peggiorato progressivamente da gennaio, con un picco negativo a luglio, mese di insediamento della nuova Giunta, quando la percentuale di corse non effettuate ha sfiorato il 16 per cento”. Intanto giovedì prossimo Manuel Fantasia dovrebbe diventare l’amministratore unico di Atac, mentre per la carica di direttore generale resta valida l’ipotesi di un concorso internazionale.

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