Prima della partenza Johann Schneider-Amman, il presidente della confederazione Elvetica (da Rynaecht, a nord del tunnel), e il ministro Doris Leuthard (a Pollegio, nel Canton Ticino, all’ingresso sud del tunnel) hanno sottolineato l’importanza del nuovo collegamento che permette di risparmiare almeno mezz’ora (un’ora nel 2020) fra Zurigo e Milano. Per realizzare il tunnel sono stati necessari 17 anni. Considerando tutto l’Alp Transit (il corridoio ferroviario attraverso le Alpi), l’opera è costata 21,5 miliardi di euro e ha coinvolto operai, tecnici e imprese di 15 Paesi. Sotto il profilo ingegneristico, oltre al record di lunghezza, il tunnel fa segnare anche quello di profondità: nel punto più profondo, infatti, la galleria tocca i 2.300 metri. In tutto sono stati scavati 152 chilometri per i 2 binari unici e i cunicoli di areazione. Rimosse un totale di 28,2 milioni di tonnellate di terra, al 90 per cento riutilizzato per il calcestruzzo usato come rivestimento del tunnel. Una volta a regime, la galleria permetterà il passaggio di 260 treni merci e di 65 treni passeggeri al giorno, con tempi di percorrenza che si accorceranno notevolmente rispetto a quelli attuali, a beneficio di tutta la filiera logistica. Da Milano sarà possibile raggiungere Zurigo in 3 ore. Il nuovo tunnel dovrebbe sbloccare in Europa il trasporto merci lungo l’asse nord-sud Genova-Rotterdam. Problemi ancora esistono, sia in Italia (Terzo Valico), sia in Svizzera e Germania (Basilea, Karlsruhe). Prima che la galleria entri ufficialmente in funzione, a dicembre, le Ferrovie Svizzere hanno deciso di mettere in funzione il Gottardino, un treno speciale che dal 2 agosto al 27 novembre permetterà ai passeggeri di arrivare a una profondità record, nella stazione multifunzionale di Sedrun, che è 800 metri sottoterra.