Anche i precedenti test sui quadricicli, effettuati nel 2014, avevano evidenziato delle gravi carenze, tanto che Euro Ncap e Aci avevano chiesto “ai legislatori di indicare specifiche più severe e ai produttori di investire di più sulle dotazioni di sicurezza. Da allora”, spiega una nota dell’Aci, “è stato introdotto sul mercato un numero sempre maggiore di quadricicli ed è entrata in vigore una normativa europea più aggiornata: due novità che hanno portato Euro Ncap ad esaminare nuovamente i livelli di sicurezza offerti in questo segmento di mercato, con il supporto di Global Ncap, in collaborazione con Bloomberg Initiative for Global Road Safety”. Per i quattro modelli testati quest’anno (Aixam Crossover GTR, Bejaj Qute, Chatenet CH30 e N.Go Family) sono stati utilizzati gli stessi protocolli dei precedenti test sui quadricicli, che sono diversi da quelli adottati per le auto. La velocità dell’impatto, per esempio, è di 50 km/h, contro i 64 km/h delle autovetture. La valutazione sul livello di sicurezza, invece, segue le tradizionali “stelle” Euro Ncap. I risultati raggiunti, spiega l’Aci, “pur mostrando alcuni progressi, non sono ancora sufficienti ad assicurare un livello di protezione adeguato, come quello riscontrato, ad esempio, nella categoria di autovetture del segmento A, le cosiddette city car. Tutti i modelli testati hanno ricevuto votazioni molto basse, nessuno ha raggiunto il 50 per cento del punteggio massimo previsto. Alcuni modelli sono risultati molto pericolosi in caso d’urto, manifestando gravi carenze sia nell’impatto frontale che in quello laterale”. I test hanno assegnato due stelle alla M.Go della Ligier, l’unica ad avere come optional un airbag per il conducente. Ma, come spiega l’Aci, “senza miglioramenti all’integrità strutturale del veicolo, la presenza di un airbag non migliora la protezione del conducente e appare poco più che una semplice idea di marketing”. Alle altre microcar è stata assegnata soltanto una stella. “Alla luce di questi risultati Euro Ncap e Aci sollecitano i legislatori ad emanare standard di omologazione per i quadricicli che prevedano idonei livelli di sicurezza”, conclude Sticchi Damiani. “Richiediamo, inoltre, che la sicurezza diventi elemento prioritario nell’agenda dei costruttori di quadricicli. Semplici e non costose modifiche di progettazione già oggi potrebbero comportare significativi miglioramenti in termini di protezione dei conducenti”.