“Non passa l’abusivo”. È questo il testo di uno striscione esposto dai tassisti che giovedì sono tornati in piazza a Roma per protestare contro Uber. Le auto bianche hanno organizzato un presidio davanti a Montecitorio. La mobilitazione è nata in seguito alle indiscrezioni di un incontro che, secondo gli organizzatori della protesta, si sarebbe tenuto nei giorni scorsi a via del Nazareno tra alti dirigenti del Pd e i vertici della società americana, oltre alla preoccupazione per diversi emendamenti all’esame della commissione Trasporti che liberalizzerebbero il settore.
Il timore dei tassisti, ha spiegato un portavoce dell’associazione Taxiservice che preferisce rimanere anonimo, è che nuove norme possano permettere di aggirare la sentenza del Tribunale di Milano che ha dichiarato fuorilegge i servizi dell’app. “Già subiamo la concorrenza sleale di migliaia di noleggi con conducente di base in altri Comuni che lavorano a Roma ma hanno costi molto inferiori a quelli di chi ha la licenza qui”, afferma. “Basta vedere le macchine che hanno”, aggiunge, “mezzi da 80-100 mila euro, noi mica ce li possiamo permettere!”.