Colpi di sonno al volante? Per tutti coloro che devono rinnovare la patente si profila all’orizzonte un’importante novità: i controlli medici per stabilire l’eventuale presenza della sindrome delle apnee ostruttive del sonno, causa appunto del pericolosissimo “abbiocco” alla guida. Pochi ne parlano, nonostante la novità coinvolga milioni di italiani che a partire da dicembre saranno chiamati a rispettare la direttiva europea 2014/85 che impone, a ogni rinnovo del permesso di guida, la verifica sulla sintomatologia.
Una “malattia” causa, nel nostro Paese, di moltissimi incidenti: 40mila l’anno secondo recenti studi che indicano addirittura a quota 240mila gli scontri e le uscite di strada provocate in Europa da problemi di sonnolenza diurna alla guida. Un fenomeno che riguarda chiunque guidi e che tocca in modo particolare i professionisti del volante che si stanno ponendo diverse domande: con quali modalità avverranno gli accertamenti per l’Osas, sigla con la quale viene identificata la patologia? E come saranno gestiti gli aspetti occupazionali? In altre parole, cosa avverrà dal momento in cui dovesse essere riscontrata la presenza di questa sindrome (che fa aumentare il rischio di forme di diabete mellito, ipertensione arteriosa e fibrillazione atriale e che rappresenta dunque un campanello d’allarme del quale ogni maschio, i più colpiti, intorno ai 40 anni dovrebbe preoccuparsi) fino a quello della guarigione? E c’è davvero un numero sufficiente di medici e ambulatori in grado di effettuare gli accertamenti clinici? Per saperne di più il 17 ottobre a Verona l’associazione Informasonno ha organizzato, nella sala convegni di Unicredit, il convegno “Prevenire il colpo di sonno – la nuova frontiera della sicurezza”. Un appuntamento atteso dai molti che insieme a una certezza (che l’obiettivo della direttiva sia la tutela della salute e della sicurezza) nutrono anche un dubbio: che il tutto rischi d’essere affrontato “all’italiana”…
Paolo Uggé, presidente di Fai Conftrasporto e vicepresidente di Confcommercio