Strada Facendo

Fedarlinea: “Alla guida delle autostrade del mare ci dev’essere un solo comandante”

Fedarlinea Michele RuggieriL’estate costituisce la stagione più impegnativa per tutte le modalità di trasporto, compresa quella dell’autotrasporto merci, ma non sarebbe corretto affermare che i camionisti subiscono un “trattamento di serie B”, come invece qualcuno lamenta, a favore degli automobilisti che vanno in vacanza e che avrebbero sempre la precedenza rispetto ai Tir. Da un punto di vista strettamente operativo le compagnie marittime non riducono infatti lo spazio per l’accesso a bordo dei Tir durante l’alta stagione e, anzi, cercano di dare la miglior risposta possibile alla domanda complessiva di trasporto aumentando la capacita di imbarco. Parola di Michele Ruggieri, amministratore unico di Fedarlinea, associazione italiana di cabotaggio a cui fanno riferimento Tirrenia cin, Siremar – compagnia delle isole, Snav, Delcomar, Alilauro gru.so.n., Navigazione libera del golfo, Caremar, Laziomar, Saremar. Invitato dai giornalisti del mensile Trasporto commerciale a fotografare la realtà del trasporto merci lungo le “autostrade del mare” in particolare nel periodo estivo, Michele Ruggieri ha inoltre voluto sottolineare come “nell’ultimo anno siano entrate in servizio nuove navi che consentono l’imbarco di volumi piu’ elevati sia di merci sia di passeggeri”, anche se ha riconosciuto che ” bisogna  comunque ancor piu’ lavorare sulla applicazione delle autostrade del mare che hanno avuto a oggi un’implementazione non completa”. Cosa occorre fare? Per Michele Ruggieri la rotta prioritaria da seguire, la madre di tutte le strategie da seguire per far sì che l’Italia, Paese che per la sua posizione e per la sua conformazione rappresenta una naturale piattaforma logistica nel Mediterraneo,  è quella di creare “una regia nazionale in grado di garantire una programmazione e pianificazione accentrata, perché solo in un simile scenario si possono approfondire proposte e nuove idee dedicate per il settore delle merci. Le autostrade del mare costituiscono la vera proposta in termini di progettualita e di visione strategica per quella che dovrebbe essere una gestione, integrata, efficiente ed ecosostenibile capace di soddisfare complessivamente la domanda di trasporto sia di merci che di persone”, ha affermato sempre il “timoniere” di Fedarlinea  nell’intervista rilasciata a Trasporto commerciale, “ma occorre compiere un salto di qualità per favorire lo sviluppo di proposte reali di intermodalità”. Intervenendo anche sul settore dell’autotrasporto, “ricercando misure in favore della riconversione sostenibile degli automezzi circolanti, l’esenzione per i mezzi coinvolti dal calendario dei divieti di circolazione che abbiano come destinazione i porti per l’imbarco. In altre parole rendendo improcrastinabile l’introduzione di misure selettive”. Infine, in merito alla proposta avanzata anni fa dal presidente di Fai Conftrasporto, Paolo Uggè, e tornata prepotentemente d’attualità nelle scorse settimane, di  creare una “linea preferenziale”, facendo sì che una compagnia di  navigazione si possa dedicare d’estate ad assicurare prevalentemente il trasporto  merci, Michele Ruggieri ha definito la proposta “acuta e stimolante”. Ricordando però come occorra “fare i conti con un sistema Paese che negli ultimi anni non ha facilitato l’avvio di progetti industriali ex novo. Il settore dei vettori marittimi ha attraversato anni di profonda crisi con difficoltà a generare conti economici tali da poter intraprendere percorsi commerciali di ampio respiro. Non mancano sicuramente esempi virtuosi, ma occorre tener presente che necessita una normativa, non dico di sostegno, ma che permetta di poter generare nuovi investimenti anche attraverso la defiscalizzazione degli stessi. I costi di apertura e di avvio di una company marittima e tutti gli imprevisti che si generano in condizioni di esercenza, non hanno premiato imprenditori che si sono gia’ avventurati in progetti stagionali o comunque di breve periodo. Questo non significa che il nostro Paese non possa immaginare di far nascere e crescere un vettore cargo specializzato capace di intercettare traffico di cabotaggio nazionale e internazionale, avviando anche nuovi collegamenti”.

Exit mobile version