“Il traffico illegale di rifiuti è una delle attività più redditizie delle ecomafie: secondo le più recenti stime vanno alla criminalità organizzata per i soli rifiuti speciali oltre 3 miliardi di euro l’anno con gravi danni per l’ambiente e la salute dei cittadini. Un fenomeno che non conosce crisi e contro il quale è urgente attivare un sistema di tracciabilità per la gestione e la movimentazione dei rifiuti da parte delle aziende che sia semplice, efficace e non troppo oneroso, come chiesto anche dall’Unione Europea”. Lo ha dichiarato Chiara Braga, deputata comasca e responsabile Ambiente del Partito Democratico, depositando un’interrogazione sul Sistri.
“Ma, come evidenziato anche da numerosi atti di sindacato ispettivo presentati in Parlamento, il Sistri non ha fino ad oggi centrato gli obiettivi per i quali è nato. Tanto che il Ministro dell’Ambiente Galletti da tempo ha annunciato che entro il 30 giugno 2015 si procederà a una nuova gara per l’attivazione di un nuovo sistema di tracciabilità che sostituirà il Sistri, nel rispetto dei criteri e delle modalità di selezione disciplinati dal codice degli appalti pubblici e dalle norme dell’Unione europea, nonché dei principi di economicità, semplificazione, interoperabilità tra sistemi informatici e costante monitoraggio tecnologico, avvalendosi di Consip. Nonostante ciò al momento non si conoscono le direttive di revisione del sistema e a che punto è il lavoro istruttorio affidato al Ministero dell’Ambiente.
In una nota, la responsabile Ambiente del Pd spiega di aver ribadito ai ministri “la richiesta di valutare l’opportunità di sospendere non solo l’operatività del Sistri ma anche il pagamento dei contributi annuali ed il relativo regime sanzionatorio, attraverso l’abrogazione delle modifiche al D.lgs. 152/2006 introdotte dai diversi provvedimenti che hanno riguardato il Sistri, mantenendo in essere il regime cartaceo nel periodo necessario a garantire la tracciabilità dei rifiuti in attesa della definizione di un nuovo sistema informatico o introducendo immediatamente l’obbligo della compilazione telematica del Mud da parte dei gestori e dei produttori”.
“È auspicabile”, conclude la responsabile Ambiente del Pd, “una soluzione che garantisca l’obiettivo prioritario della tracciabilità del ciclo dei rifiuti, senza danneggiare ulteriormente il nostro sistema di piccole e medie imprese, in coerenza con quanto previsto dal disegno di legge “Collegato Ambientale” approvato dalla Camera in novembre e ora all’esame del Senato”.